colori, quando il fegato riceve il sangue gli occhi vedono bene. L’occhio sul piano psichico è la conquista emotiva e relazionale della luce, della forma e della profondità, che significa aumento del livello di coscenza. Il livello di coscenza passa dunque anche attraverso la luce, un conto è se non vedo perchè non c’è la luce, un altro è la cecità psichica, cioè i pregiudizi o una visione monocolare che rappresenta fanatismo psicologico. L’occhio può muoversi, stare fermo, mettere a fuoco, cioè accomodare, allontanare o avvicinare il campo visivo e confrontare. La profondità di campo rappresenta la lungimiranza: so cosa ho davanti e cosa ho dietro, posso anticipare o posporre, la psiche come l’occhio analizza e mette a fuoco. L’occhio risente molto degli eccessi alcolici e di carenza di vitamine del gruppo A e B ( carote, lievito di birra, semi di girasole, germi di grano sono un buon aiuto per la vista). Oltre ai difetti specifici della vista come la miopia, la presbiopia e l’astigmatismo, suo quali l’azione della riflessologia può essere solo collaterale, esistono delle affezioni sulle quali è possibile agire efficacemente, cone le infiammazioni ( congiuntivite, blefarite, orzaiolo, stanchezza…). Quando il malessere agli occhi deriva da fattori interni, quali ad esempio mancanza di sonno, congestione venosa, allergie o altre cause, con la riflessologia plantare si può ottenere un netto miglioramento trattando le zone riflesse della testa, insistendo sugli occhi, epifisi che è un organo fotosensibile, l’ipofisi, la zona cervicale dell’area della colonna vertebrale, fegato, circolazione e sistema endocrino, è inoltre un trattamento sempre valido come terapia di appoggio anche nelle affezioni che richiedono terapie mediche specifiche.
I disturbi della vista non andrebbero mai intesi esclusivamente come patologie. Il monaco Francescano Ruggero Bacone scriveva:<<se l’occhio vede Dio, leggere Dio vuol dire fare cadere la sua immagine esattamente sull’occhio interno, cioè sulla retina>>. Infatti nell’occhio normale la messa a fuoco è sulla retina, mentre nell’ipermetropia è dietro la retina: l’occhio continua a fare sforzi per mettere a fuoco, nella miopia invece il fuoco cade anteriormente alla retina: il fuoco davanti agli occhi. Nella mente il fuoco è l’illuminazione, la mente illuminata, la capacità di vedere anche aldilà della materia cioè nel mondo spirituale. Se sappiamo cogliere la giusta lente e la giusta visione del mondo il fuoco ci arriva chiaro e nitido. La cornea deve esser eperfettamente sferica per potere avere la visione perfetta, mentre nell’astigmatismo la verticale non è perfetta. Nella presbiopia, con l’età si ha sempre meno cpacità di adattamento e non si riesce piùù a vedere da vicino, l’anziano ha quasi sempre una minore capacità di adattamento ai cambiamenti della vita e spesso una visione rigida, infatti anche il corpo vitreo si irrigidisce. Normalmente gli occhi sono coordinati da nuclei cerebrali che determinano la mobilità e la coordinazione, ma nello strabismo i muscoli non sono coordinati; quando qualcosa di esterno ci disturba, possiamo allontanarlo, nella visione miope, oppure metterlo dietro la retina come nell’ipermetropia, in entrambi i casi avremo una visione distorta del mondo.
In parte tratto dai testi di G. Artioli.
gaobi