Seppure la legge sull’apologia del fascismo, la cosiddetta “legge Scelba” resta di fatto inapplicata in Italia per via di una giurisprudenza oltremodo interpretativa che nega l’assioma berlusconiano che i giudici siano tutti rossi, finalmente oggi apprendiamo di una sentenza della Cassazione che conferma la condanna ad un cinquantenne nostalgico fascista per aver fatto il saluto romano in pubblico inneggiando al fascismo e al razzismo. È un fatto importante perché, da oggi in poi, potremo denunciare fatti di questo tipo che non sono poi così rari specie tra i giovani. Per cui, cari fascistini, tenete giù le braccia, almeno.
Luca Craia