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Occupazione dell’Aem: la schietta interpretazione di Rifondazione comunista (Francesca Berardi)

Creato il 22 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Mentre Galimberti sta zitto per non sporcarsi, Rifondazione affronta questioni vitali. Chi non ha reddito sufficiente non va privato di acqua luce e gas. E il Pd? fondo di solidarietà. Ma è l’azienda per prima che deve cambiare rotta. Quanti referendum ci vogliono? C’è bisogno di pensiero libero, e di applicazione di giusti princìpi, se no questa non è vita. Un grazie a Francesca Berardi e ai campioni del Comitato Antisfratto.

Cremona, 21 gennaio 2014

Un’azione, quella di stamane, precisa, durata il tempo necessario per ottenere un confronto con la dirigenza di AEM. Il Comitato Antisfratto ci impone ancora una volta con le sue efficaci incursioni di guardare la realtà dal basso, partendo dai diritti negati e dalla sottrazione di dignità. E sì, perché non è vita dignitosa quella di famiglie senza casa o con una casa senza servizi essenziali. Azioni eclatanti per denunciare situazioni di privazione di diritti ma anche per essere ascoltati e per ottenere risposte da chi altrimenti non si sente in dovere di darne. Ad oggi non sappiamo né dal comune né tanto meno da AEM quale sia la situazione dei distacchi delle utenze e quanti tagli siano programmati per il prossimo futuro. Le notizie sono solo frammentarie, ogni tanto bucano la cronaca cittadina, poi cala di nuovo il silenzio. Un dato è evidente: le istituzioni, con la complicità di sciagurate scelte politiche e il peso della crisi economica, non si assumono più la responsabilità e non si fanno più carico delle esigenze essenziali delle persone. I servizi pubblici non sono più pensati ed organizzati per la collettività ma rispondono a logiche meramente aziendali. Chi può pagare può consumare, chi non ha reddito sufficiente deve fare a meno di acqua, luce e gas. La situazione va ribaltata: ripartiamo dalla centralità dei servizi pubblici per garantire diritti essenziali e una vita dignitosa a tutti cittadini. I servizi sono stati costruiti negli anni con risorse collettive: le aziende pubbliche che difendiamo come patrimonio della comunità devono essere dirette e devono lavorare per il benessere dei cittadini, mentre il comune deve essere in grado di indirizzare le politiche aziendali al fine di migliorare e incrementare i servizi offerti. Ottime sono le notizie giunte dall’incontro tra occupanti e dirigenza dell’AEM relative alla moratoria dei distacchi programmati e dell’apertura di un tavolo di confronto tra il Comitato Antisfratto, l’azienda e le istituzioni locali: era ora! auspichiamo che da qui possa nascere una sorta di laboratorio permanente, un luogo riconosciuto dove si valorizzi la partecipazione democratica della cittadinanza attiva e organizzata, dell’utenza, dei lavoratori dei servizi pubblici e dell’azienda col fine di estendere i diritti di cittadinanza a tutti abbattendo l’ingiustizia sociale e la disuguaglianza.

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