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Odiens a Monte, Cairo Notte

Creato il 24 dicembre 2013 da Yellowflate @yellowflate

aaa Rocchetta  (575) part - MondoviAd ognuno sia manifesto sulla notizia pervenuta al predetto signor sindaco essere stato ieri sera trasportato nell’ospedale di questo luogo il cadavere di un uomo che dicesi essersi reso deffonto di morte violenta

Dai “Testimoniali di trasferta con ricognizione di cadavere”, 21 agosto 1787.

In conformità alla Circolare del 24 aprile 1760 (spedita da Mondovì), i rappresentanti dei Comuni di Cajro, Rocchetta, Carretto, Brovida, Biestro e Cosseria, tutti facenti parte della provincia di Genova e del Regno di Sardegna con capitale a Torino, nei loro giorni prescritti, si recavano a Mondovì a pagarele tasse di loro competenza portando tutte le scritture, registri e documenti onde dimostrare le entrate e uscite finanziare dei comuni.

Il sindaco con il segretario comunale, che era solitamente un avvocato od un notaio, oltre all’esattore in carica, consegnavano le somme dovute, detratte a suo tempo delle spese sostenute per la manutenzione delle strade comunali e per le altre uscite. Il documento conservato nell’archivio delle carte di Rocchetta Cairo è stato reperito dal sottoscritto e pubblicato nel libro “Trilogia valbormidese”, di oltre 300 pagine, che si può acquistare alla Casa del Libro di Cairo Montenotte.

Il documento monregalese, tra l’altro spiega: “Dovendo da quest’Uffizio a mente delle Sovrane Istruzioni procedere all’annuale disamina, ed ammissione dei Causati di tutte le Città, e Comuni di questa Provincia ad effetto di stabilire l’Imposto di quelle spese, che occorrono farli da esse in cadun anno, abbiamo perciò assegnato, come colla presente assegnamo le medesime, a dover comparire in Persona dei loro sig. Sindaci, Segretari, ed Esattori avanti noi nei giorni a caduna di esse infrastabiliti, ordinandoli di recar seco loto tutti li rispettivi Libri di proposte, Registri, Conti e fattoriali muniti delle opportune quietanze ad essi relative, Stati dei Cottizi, Consegna del Sale, ed ogni e qualunque altra Scrittura, e documenti riguardanti la disamina suddetta in conformità del prescritto dalla Circolare nostra del 24 aprile 1760.”

Stralciando ulteriori specifiche del testo di cui al documento suddetto, così conludiamo: “Ordiniamo parimenti alli Sig. Amministratori, e Segretari suddetti di dover al tempo sopra stabilito per l’ammissione dei già detti Causati presentarci un ben distinto, e fedel conto del prodotto dalle Roide state nell’ultimo scorso anno rispettivamente fissate, e tassate a ciascheduna di esse Città, e Comunità, e dai particolari delle medesime, o pagate a contanti, e altrimenti prestate in natura, specificando le pubbliche strade, in cui si saranno impiegate, acciò si possa da noi riscontrare il particolare uso, che di tale prodotto se ne sarà fatto dagli Esattori, li quali sono stati incaricati di una tal esazione a contanti…”

Il 25 giugno 1772 era un giovedì e c’era il mercato settimanale a Cairo. Ma in paese non erano presenti n’è l’esattore comunale, né il segretario e neppure il sindaco del paese: erano andati a pagare le tasse all’Ufficio della Regia Intendenza della Città e Provincia di Mondovì.

Il giorno prefissato per tale obbligo, come da tabella pubblicata nella circolare arrivata da Mondovì, era il 26 giugno, venerdì, ma dovendo percorrere durante le ore diurne più di 60 km di strada bianca, in carrozza, con scorta armata e denaro sonante, il tempo necessario era di una giornata completa, considerando le soste per rifocillare i cavalli, per desinare e dormire in un letto di locanda.

Era convocato per lo stesso giorno anche l’Amministrazione comunale di Plodio, ma non sappiamo se già per la mattinata o per il pomeriggio.

La delegazione comunale di Cairo era partita al mattino alle 6 e poco dopo mezzogiorno si trovava a Priero dove avrebbe desinato nell’osteria del borgo. Rifocillati e fatti riposare i cavalli il viaggio riprendeva alle 14 per concludere sul far della sera a Bastia di Mondovì. La mattina successiva, la comitiva alle 6 era già pronta; ripartiti per l’ultimo pezzo di viaggio, dopo circa due ore entravano nell’ufficio della Regia Intendenza di Mondovì.

Bruno Chiarlone


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