Magazine Diario personale
Insomma, un periodo a vele basse, un tantino lasci
andosi trascinare.
Non male, non bene. Piatto, ecco.
Il post che state per leggere è quando di meno politically correct io sia stata in grado di partorire, del tipo "odio tutti", bestemmioni sussurrati e parolacce urlate. Alle signorine in gonnella di tulle rosa è sconsigliato l'accesso, avanti tutta a birraioli e camionisti. Saremo una grande famiglia urlante e ruttante, lo so.
Qualcosina, nel limbo, che mi ha dato lo spunto per scrivere l'ho trovato.
Una piccola riflessione iniziata in aula e terminata in un post salvato in bozze e mai pubblicato diceva qualcosa del tipo "Siamo sempre più SOCIAL e meno SOCIEVOLI. La gente non sorride più agli sconosciuti, si limitano a guardare le tette; non ci si corteggia più con bigliettini e rose ma a suon di "Mi piace". Nulla di più freddo. La gente ti contatta in chat, ti chiama a telefono ma aspetta che sia tu a salutare per primo".
Se guardo indietro, vedo una me molto più disposta a parlare con le altre persone. Ma non mi sono neanche trasformata in una sorta di Transformer con smartphone appendicolare, insomma. Direi che una descrizione perfetta di me corrisponde a qualcosa che ho trovato giusto qualche giorno fa, a rigor d'incoerenza, su Facebook. Perchè io ci sono su Facebook, ho anch'io vent'anni negli anni Dieci e anche io faccio tutte le cose che fanno tutti. Non è che io stia qui a fare il predicone del prete la sera della vigilia di Natale e tantomeno la filosofa. La citazione che diceva qualcosa di questo tipo:
"Io penso di essere asociale il giusto. Asociale con brio, diciamo. Cioè, io non caco mai nessuno: saluto tutti quelli che più o meno conosco, magari anche per primo, ma più in là di buongiorno e buonasera non mi spingo mai. Il motivo è semplice: non c’ho un cazzo di voglia, e poi voi chi minchia siete? Mollatemi." -Sauro Sandroni
Ecco, VOI CHI MINCHIA SIETE? Chi minchia siete, voi che solo stando lontanamente a contatto con me, semplicemente condividendo uno spazio (non che qualcuno abbia scelto di condividerlo, sia chiaro), vi arrogate il diritto di dire "Beh, dovremmo lavorarci su 'sto carattere di niente?"? Chi minchia sei? Che cazzo ne sai di me? Cosa? Perchè ti viene così spontaneo parlare, giudicare e, peggio, DARE CONSIGLI CON FARE AMICHEVOLE? chi minchia sei!?
No, non sono asociale.No, non passo la mia vita in un angoletto.No. No, non ho bisogno di essere aiutata da te o da qualcun altro.
NO! Sto in pace quando sto da sola, vi odio tutti, vi odio, siete gente che condivide con me uno spazio in cui, lo sappiamo benissimo, nessuno vorrebbe essere.E neanche c'è quella solidarietà che c'è tra i carcerati, che condividono un cazzo di destino. Zero, stop, niente. Semplicemente il fatto è che io, che se non altro non sono abituata a stare in posti di merda, e da QUEL posto di merda c'è solo un modo per scappare, per inciso FARSI UN MAZZO TANTO. E non mi sembra il caso di mollare adesso, sinceramente. Non per gente che non vorrei mai più incontrare sulla mia strada.Titoli di coda:ringraziasi sentitamente la collaborazione di un nutrito gruppetto di colleghi dell'università che mi ha aiutato a non perdere di vista l'obiettivo. Ripetendomi ogni giorno di non voler dividere neanche lo spazio vitale con loro non sono caduta neanche per un istante nell'istinto adattativo del tipo "Beh, in fondo anche qui non è male. Mal che vada..." No, mal che vada DEVE andare bene. Per forza.PS: Se proprio sembra che "non me ne fotta un cazzo di nessuno", non sarà perchè NON ME NE FOTTE UN CAZZO DI NESSUNO?Ah! Dimenticavo! MENO SEI.Solo altri SEI giorni dovrò patire, SEI. Poi i corsi saranno finalmente finiti. Poi sarà tutto andato. Spero affanculo....ma non starò diventando un tantino insofferente?
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