La questione in esame è da tempo ambito di diverbi tra i sostenitori dello scaricare tutto gratis e quelli che tengono all’originale e tra quelli che vogliono dare più valore alle scelte gratuite.
Allora, possiamo senza dubbio dire che la suite office di Microsoft rimane a pagamento, scontatissima per studenti universitari e per studenti che hanno la International Student Card, ma pur sempre a pagamento, l’unica versione gratuita è quella via web che permette di editare documenti word ed excel per esempio via browser internet, e l’altra gratuita è quella montata di serie su ogni Windows Phone, pur sempre con le sue limitazioni e vantaggi come per esempio quella di non poter editare (come le web app) tutti i tipi di documenti office, ma di poterli però salvare e prendere/modificarli dallo SkyDrive dell’account Hotmail.
Personalmente sostengo che l’uso corretto di questi strumenti sia da sostenere e che quindi se non si può avere a pagamento, o in prestito da chi non la utilizza più, o in regalo da chi volete voi la suite office di Microsoft, si può e si dovrebbe ripiegare verso le versioni gratuite, senza scaricarla gratis potendo ricorrere, come è già successo, in sanzioni…
In più è da segnalare che la suite Office di Microsoft ha la versione anche per computer basati su sistema perativo Mac OS, i famosi computer della Apple, e quindi è utilizzabile anche su quei pc senza problemi di conversione file o altre preoccupazioni in quanto ha praticamente tutte le funzioni della versione che c’è per Windows e supporta ogni estensione di file, è fatto apposta appunto per poter utilizzare la suite di office anche sui computer con il sistema operativo della Apple.
Le versioni open source, o meglio ancora per capirsi, freeware di suite di lavoro office sono principalmente LibreOffice e OpenOffice sono entrambi appunto gratuite anche se magari meno conosciute e meno fornite di features come la suite microsoft, ma pur sempre funzionali anche se più spartane e vengono molto usate soprattutto da chi, legalmente, vuole creare documenti e condividerli senza appunto voler incappare in guai ostendando sapienza nell’avere la suite Microsoft “taroccata”.
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