Officina letteraria #1 e raccontino

Creato il 02 febbraio 2012 da Martatraverso
Il buon Raymond Carver un giorno scrisse un racconto solo perché gli frullava nella testa una frase (Stava passando l'aspirapolvere quando squillò il telefono) e non sapeva bene che farsene. A volte è dalle frasi, i gesti, gli odori o le situazioni in apparenza più banali che nascono le storie.
Questa la mia, composta in quindici minuti nel primo incontro di Officina Letteraria.
Sara è dal parrucchiere. Ha rimandato il taglio delle doppie punte per settimane, e si è decisa solo quando da doppie sono diventate triple. Agnese nel frattempo è già nata. Una patatona di tre chili e otto che è costata alla sua mamma venti ore di travaglio e una trasfusione. Sara guarda l'orologio: è lì da quindici minuti, i capelli bagnati e una ragazza bionda che glieli taglia. Siciliana anche lei: si è trasferita da pochi mesi, perciò l'accento si sente di più. "Che lavoro fai?" "Da due giorni faccio la zia e nel tempo libero cerco lavoro". "Hobby interessante. Anche io lo pratico, di tanto in tanto". Sara non risponde. La conversazione allunga i tempi del taglio e lei tempo non ne ha. Alle sei inizia l'orario i visita e deve ancora passare da casa di sua sorella a prendere i vestiti puliti. Perché Sara non è solo zia: è anche sorella e in quei giorni anche mamma, perché ora che Maria mamma lo è diventata davvero lei non potrà più essere una sorella minore di cui occuparsi, ma una sorella che da pari a pari affronta la vita con lei.

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