Stiller ha la faccia di gomma, peccato che questa volta la mascella sia imbolsita dal tedio, dalla noia, dalla volgarità gratuita, dall'inutilità. Nemmeno lui ci crede. Nonostante ci siano i fratelli Farrelly, o forse, proprio perchè i registi sono i medesimi, capaci di immonde schifezze nel passato. Se c'è un filone a cui ho augurato una veloce scomparsa, è sicuramente il modello delle commedie pseuso-sessuali degli anni '90, talmente orrende da far passare Judd Apatow come il Kubrick del genere (e non è che io adori Apatow, anzi). Beh, questo è uno dei tentativi di riportare in auge quel tipo di pellicola. Ed è il peggiore. Non sono solo le coordinate temporali sbagliate, visto che il film è del 2007, ma è proprio questo estenuante "spaccaballe" (scusate il francesismo) ad essere il punto più basso della loro carriera. Se Stiller non ci crede già di suo ed è annoiato, le due attrici coprotagoniste ce la mettono davvero tutta a fare dell'opera un misto di cattivo gusto e recitazione pessima: la Monaghan mantiene la dignità di una donna pur rasentando uno dei minimi storici di una carriera oggi in risalita, Malin Åkerman è quanto di peggio si potesse scegliere. Il suo personaggio, accompagnato da una recitazione macchiettistica, da sitcom di quarta serie, magari locale, magari degli anni '90, è la quintessanza della volgarità, l'esemplificazione dello schifo, che oltre al denudarsi, non ha altri "meriti". Un'attrice ha il compito di scegliere i copioni con un minimo di intelligenza. E, visto il perdurare delle scelte in questo senso, la Åkerman sta al cinema o ad ogni forma artistica come la Arcuri alla fiction. Incombatibilità a vita. i Farrelly, per contro, nella loro vita artistica ci hanno lasciato Jim Carrey mattatore e i capelli ingellati in Cameron Diaz in "Tutti pazzi per Mary". Sull'altra produzione, meglio sorvolare, o meglio evitare.
Stiller ha la faccia di gomma, peccato che questa volta la mascella sia imbolsita dal tedio, dalla noia, dalla volgarità gratuita, dall'inutilità. Nemmeno lui ci crede. Nonostante ci siano i fratelli Farrelly, o forse, proprio perchè i registi sono i medesimi, capaci di immonde schifezze nel passato. Se c'è un filone a cui ho augurato una veloce scomparsa, è sicuramente il modello delle commedie pseuso-sessuali degli anni '90, talmente orrende da far passare Judd Apatow come il Kubrick del genere (e non è che io adori Apatow, anzi). Beh, questo è uno dei tentativi di riportare in auge quel tipo di pellicola. Ed è il peggiore. Non sono solo le coordinate temporali sbagliate, visto che il film è del 2007, ma è proprio questo estenuante "spaccaballe" (scusate il francesismo) ad essere il punto più basso della loro carriera. Se Stiller non ci crede già di suo ed è annoiato, le due attrici coprotagoniste ce la mettono davvero tutta a fare dell'opera un misto di cattivo gusto e recitazione pessima: la Monaghan mantiene la dignità di una donna pur rasentando uno dei minimi storici di una carriera oggi in risalita, Malin Åkerman è quanto di peggio si potesse scegliere. Il suo personaggio, accompagnato da una recitazione macchiettistica, da sitcom di quarta serie, magari locale, magari degli anni '90, è la quintessanza della volgarità, l'esemplificazione dello schifo, che oltre al denudarsi, non ha altri "meriti". Un'attrice ha il compito di scegliere i copioni con un minimo di intelligenza. E, visto il perdurare delle scelte in questo senso, la Åkerman sta al cinema o ad ogni forma artistica come la Arcuri alla fiction. Incombatibilità a vita. i Farrelly, per contro, nella loro vita artistica ci hanno lasciato Jim Carrey mattatore e i capelli ingellati in Cameron Diaz in "Tutti pazzi per Mary". Sull'altra produzione, meglio sorvolare, o meglio evitare.
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