Non è un evento soprannaturale, però, e questo è evidente, perché un giorno così capita da 10 anni a questa parte, a cominciare dal primo gennaio del 2001, passando dal giorno della Bestia (il 6-6-6, ricordate?), fino al 9 settembre dell'anno scorso.
Ce ne toccheranno ancora due, fino al 12 dicembre del 2012, poi dovremo cercarci altre coincidenze.
Perché notiamo queste coincidenze?
Alla base c'è il desiderio di cogliere segnali che trascendano la banalità, per dare un senso particolare ai nostri giorni. La banalità ammoscia.
Finisce così che, senza alcun motivo apparente, chiedendo in anticipo agli internauti cosa avrebbe portato il 10-10-10, come ha fatto un po' di mesi fa Hubpages.com, la risposta rivela un'irrazionale attesa per qualcosa di particolare che accada oggi:
- 45%: Something good will happen on a global scale
- 47%: Nothing will happen (just another day in the neighborhood)
- 9%: Something bad will happen on a global scale
A me diverte, ad esempio, anagrammare nomi e parole, non tanto per rivelare l'altra natura di quella persona o di quell'oggetto, quanto per liberare il pensiero dallo schema "scontato".
Mi aiuta in questo il Il Motore Anagrammatico del Gaunt.
Un esempio? Un banale saluto: "Buona domenica", può diventare un'esortazione alla castità (bacia meno nudo), un esaltazione dell'amore (baciamo unendo), un caso di esibizionismo (baia con me nudo). Ma anche una regola di bon ton ( buone do mancia), uno scherzo di cattivo gusto (acuminando boe), un'insolita espressione razzista (bandiamo cuneo), una rassegnazione senza speranza (bue comanda noi).
Felice domenica.
[Nell'immagine: nel primo milione di cifre decimali di Pi Greco c'è anche 101010, una volta sola.]
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