"E' morto Chajìm, orologiaio di Cracovia, ebreo pio, che a dispetto delle difficoltà di linguaggio si era sforzato di capirmi e di farsi capire, e di spiegare a me straniero le regole essenziali di sopravvivenza nei primi giorni cruciali di cattività; è morto Szabò, il taciturno contadino ungherese, che era alto quasi due metri e perciò aveva più fame di tutti, eppure, finché ebbe forza, non esitò a aiutare i compagni più deboli a tirare e a spingere; e Robert, professore alla Sorbona, che emanava coraggio e fiducia intorno a se, parlava cinque lingue, si logorava a registrare tutto nella sua memoria prodigiosa, e se avesse vissuto avrebbe risposto ai perchè a cui io non so rispondere; ed è morto Beruch, scaricatore del porto di Livorno, subito, il primo giorno, perchè aveva risposto a pugni al primo pugno che aveva ricevuto, ed è stato massacrato da tre kapos coalizati.Questi, ed altri innumerevoli, sono morti non malgrado il loro valore, ma per il loro valore." Primo Levi "I SOMMERSI E I SALVATI" Einaudi- (pagg. 63-64)
Primo Levi di fronte al suo Mac
A wire in Auschwitz. With spider's web.
Wedding rings from Auschwitz
Mauthausen Crematorium ***************************** 




