Disclaimer:
sono le 15 e non ho ancora pranzato perché la cucina di casa mia è invasa dalla zia di mia madre, le cui capacità culinarie sono pari al pil della Papuasia, intenta a fare delle chiacchiere (o frappe che dir si voglia, anche se Carnevale è finito da un pezzo).
Amati lettori, mio unico rifugio in questo mondo di ladri, oggi vi parlerò del pessimo rapporto con la mia famiglia e soprattutto, coi membri anziani di questa. Va bene, vi sembrerò cattiva e risulterò impopolare ma vi assicuro che io non ho nulla contro le persone d’eta e ci mancherebbe. Ne stimo anche tante, come il mio esimio maestro Mimmo Liguoro (e non lo dico perché passa qui a leggere il blog!), Sergio Zavoli, Giorgio Bocca e via discorrendo.
Il mio dramma credo tragga origine da un problema che c’è in molte famiglie, cioè a dire la saccenza di anziani nonni, zii e cugini di ottocentesimo grado. Da quando ho aperto gli occhi, fuoriuscendo da mia madre, la mia vita è stata funestata da sua zia, che ora ha ottant’anni. Non ditemi che rompe le scatole perché ha quest’età, v’assicuro che le ha sempre rotte a tutti quanti anche quand’era bambina. La cara zietta non s’è mai sposata (guarda caso), non è mai uscita fondamentalmente da casa sua ma pensa di sapere tutto di tutti ma anche di tutto, insomma tutto di tutto.
Lei sa come si cucina, lei sa come si svolge il lavoro di medico, giornalista, insegnante, avvocato, lei sa tutto sulla politica interna… insomma è un genio. Peccato che abbia a stento un diploma di magistrale, preso a furia di raccomandazioni (a detta di mia nonna), che non abbia mai aperto un libro e che le ci vogliano i sottotitoli in dialetto quando ascolta il telegiornale.
Oltre a tutte queste amenità, sotto sotto nutre un odio profondo per me e mia sorella maggiore (eh no, non ditemi di no nemmeno qui. Venti minuti fa mi ha augurato la morte… io non ho mai desiderato la morte di nessuno, manco di Berluscazz. Una malattia sì, la morte no). Ci tratta malissimo, ci riempie di parolacce ma noi dobbiamo subirla, perché altrimenti si mette a strepitare e riferisce tutto ai nostri zii, i quali, pur di farla stare zitta, ci butterebbero da monte Soratte.
Le uniche persone che lei ama veramente sono infatti questi due zii. Ora, io voglio bene solo ad uno di questi zii, l’altro è uno spocchioso e non mi rivolge nemmeno mai la parola (ovviamente è il preferito di mia zia). Non vi ho detto che questi zii sono i figli di mia nonna, cioè i fratelli della mia mamma. Ad ogni modo, siccome ultimamente mia zia si trova ad occupare abusivamente una stanza del mio appartamento, il nipote adorato, in occasione del suo compleanno, le ha chiesto di preparare queste chiacchiere. Peccato che la zietta non abbia idea di come si cucini e abbia quindi messo a soqquadro tutta la casa, rompendo l’animaccia a me e mia sorella che ci stavamo facendo amabilmente i cazzi nostri. Non solo ci ha obbligato ad aiutarle ma ha anche iniziato ad offenderci.
Ora mi rivolgo a voi, come se foste la mia corte suprema. Ma che male ho fatto io perché questa donna funestasse la mia esistenza? Perché continua a frequentare casa nostra visto che non ci sopporta? Perché? Anzi, veramente una risposta al penultimo quisito c’è: lei odia le mogli dei miei zii e non andrebbe mai a stare da loro (zie se state leggendo: zia Pia, mi dispiace. E’ una brutta rozza e non ci capisce. Per l’altra zia: sappi che ti schifiamo tutti quanti in famiglia e penso che ci schifi anche tu, quindi scialla!). Per il resto, non ho la più pallida idea di perché si comporti così.
Detto questo, voi che fareste al mio posto?
Si accettano consigli (l’omicidio premeditato non è ammesso. Poi io sono cattolica!) di ogni genere. Ho pensato di farla rilassare con un po’ di acido ma sono fuori dal giro della droga e non saprei più come procurarmelo (!)