L'aromaterapia è la cura delle malattie e lo sviluppo del potenziale umano mediante l'utilizzo degli oli essenziali, estratti in modo da conservare le caratteristiche e le proprietà.
Da millenni le essenze sono state sfruttate per le loro proprietà antisettiche, potere generale pur con composizioni chimiche molto differenti, e si realizza sia in presenza dei loro vapori, che per contatto diretto. Le essenze che hanno maggiore potere antibatterico allo stato di vapore sono, in ordine decrescente: limone, timo, arancio, bergamotto, ginepro, citronella, lavanda, niaouli, menta, rosmarino, sandalo, eucalipto. Per contatto diretto, l 'ordine è leggermente diverso: timo, limone, ginepro, menta, niauoli, arancio, citronella, lavanda, rosmarino, bergamotto, eucalipto, sandalo. Gli antichi pur senza conoscere i dati sperimentali, utilizzavano i fumi delle essenze per arginare e combattere le epidemie. Le essenze sono inoltre dotate di una capacità atossica, cioè di inattivazione dei prodotti di deteriormento delle cellule: nelle piaghe infette si legano alle tossine e le inattivano, non per coprire i cattivi odori, bensì per impedire i processi di decomposizione (ricordiamo i processi di imbalsamazione). Tali proprietà antisettiche sono completate dal potere cicatrizzante; il richiamo sanguigno che esse provocano stimola infatti la rigenerazione cellulare. Soluzioni acquose di oli essenziali (lavanda, salvia, rosmarino, timo), facilitano i processi di riparazione dei tessuti e stimolano la cicatrizzazione di piaghe e ulcere cutanee. Le proprietà antiparassitarie (timo, geranio, alloro) si esplicano utilmente nell'allontanamento di insetti, tarme, zanzare e nel trattamento di pediculosi e scabbia. Si possono inoltre riscontrare proprietà antitossiche e antivelenose: contribuiscono a neutralizzare il veleno di cespe, api, ragni (lavanda e geranio). I cacciatori usavano strofinare della lavanda sui loro cani nella sede del morso di vipera per inattivare il veleno. Molte essenze possiedono capacità antireumatiche e antinevralgiche (rosmarino, camomilla), utili nel trattamento di affezioni dolorose articolari (artrosi, gotta). Agiscono anche applicate localmente attraverso impacchi o per massaggio, grazie alla loro grande capacità di propagazione dalla pelle ai tessuti profondi. La maggior parte delle essenze (pino, geranio, basilico, santoreggia, rosmarino) è stimolante e tonificante a livello di ghiandole endocrine, tra cui la corteccia surrenale, responsabile della capacità di resistere allo stress. Molte hanno proprietà stimolanti sull'apparato genitale e sulla sessualità (gelsomino, neroli, patchouli). Comune a molte essenze (lavanda, maggiorana, verbena, melissa) è l'attività antispastica, che permette di trattare condizioni di spasmi viscerali, quali coliche, colon irritabile, singhiozzo, tendenza alle coliche epatiche o renali. Alcune (salvia, cipresso, verbena, finocchio), hanno proprietà ormonali: esercitano un'azione di regolazione sulle ghiandole endocrine, senza sostituirsi ad esse. L'essenza di cipresso agisce sulle ovaie, pino e basilico sulla corteccia surrenale.
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L'aromaterapia è la cura delle malattie e lo sviluppo del potenziale umano mediante l'utilizzo degli oli essenziali, estratti in modo da conservare le caratteristiche e le proprietà.
Da millenni le essenze sono state sfruttate per le loro proprietà antisettiche, potere generale pur con composizioni chimiche molto differenti, e si realizza sia in presenza dei loro vapori, che per contatto diretto. Le essenze che hanno maggiore potere antibatterico allo stato di vapore sono, in ordine decrescente: limone, timo, arancio, bergamotto, ginepro, citronella, lavanda, niaouli, menta, rosmarino, sandalo, eucalipto. Per contatto diretto, l 'ordine è leggermente diverso: timo, limone, ginepro, menta, niauoli, arancio, citronella, lavanda, rosmarino, bergamotto, eucalipto, sandalo. Gli antichi pur senza conoscere i dati sperimentali, utilizzavano i fumi delle essenze per arginare e combattere le epidemie. Le essenze sono inoltre dotate di una capacità atossica, cioè di inattivazione dei prodotti di deteriormento delle cellule: nelle piaghe infette si legano alle tossine e le inattivano, non per coprire i cattivi odori, bensì per impedire i processi di decomposizione (ricordiamo i processi di imbalsamazione). Tali proprietà antisettiche sono completate dal potere cicatrizzante; il richiamo sanguigno che esse provocano stimola infatti la rigenerazione cellulare. Soluzioni acquose di oli essenziali (lavanda, salvia, rosmarino, timo), facilitano i processi di riparazione dei tessuti e stimolano la cicatrizzazione di piaghe e ulcere cutanee. Le proprietà antiparassitarie (timo, geranio, alloro) si esplicano utilmente nell'allontanamento di insetti, tarme, zanzare e nel trattamento di pediculosi e scabbia. Si possono inoltre riscontrare proprietà antitossiche e antivelenose: contribuiscono a neutralizzare il veleno di cespe, api, ragni (lavanda e geranio). I cacciatori usavano strofinare della lavanda sui loro cani nella sede del morso di vipera per inattivare il veleno. Molte essenze possiedono capacità antireumatiche e antinevralgiche (rosmarino, camomilla), utili nel trattamento di affezioni dolorose articolari (artrosi, gotta). Agiscono anche applicate localmente attraverso impacchi o per massaggio, grazie alla loro grande capacità di propagazione dalla pelle ai tessuti profondi. La maggior parte delle essenze (pino, geranio, basilico, santoreggia, rosmarino) è stimolante e tonificante a livello di ghiandole endocrine, tra cui la corteccia surrenale, responsabile della capacità di resistere allo stress. Molte hanno proprietà stimolanti sull'apparato genitale e sulla sessualità (gelsomino, neroli, patchouli). Comune a molte essenze (lavanda, maggiorana, verbena, melissa) è l'attività antispastica, che permette di trattare condizioni di spasmi viscerali, quali coliche, colon irritabile, singhiozzo, tendenza alle coliche epatiche o renali. Alcune (salvia, cipresso, verbena, finocchio), hanno proprietà ormonali: esercitano un'azione di regolazione sulle ghiandole endocrine, senza sostituirsi ad esse. L'essenza di cipresso agisce sulle ovaie, pino e basilico sulla corteccia surrenale.
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