L’ospite di oggi è Loredana Limone. Leggiamo come si racconta nell’intervista a cura di Alessandro Noseda.
Buongiorno e grazie per aver accettato l’invito. Ti va di raccontarci perché leggi e scrivi?
Ho iniziato a scrivere per esprimermi dove nessuno mi capiva, e poi non ho più smesso. Leggo per avere una vita parallela.
I tuoi romanzi, come nasce l’idea?
Da un’esigenza di evasione durante un periodo difficile.
Dove scrivi?
Nel mio studiolo, rosa, piccolo, costruito intorno a me.
Hai un “luogo del cuore” dove trovi ispirazione?
Borgo Propizio, un luogo dell’anima.
Carta e penna o direttamente p.c.?
Carta e penna, sono demodé.
Preferisci il silenzio o ami musica di sottofondo?
La musica che c’è dentro il silenzio.
“E LE STELLE NON STANNO A GUARDARE” (Salani) è la tua ultima fatica. Dove hai trovato spunto?
Si tratta del sequel di BORGO PROPIZIO (Guanda 2012-TEA 2013), scritto perché i personaggi avevano dell’altro da narrarmi.
Quanto prendi in prestito alla realtà e quanto è frutto della tua fervida fantasia?
I miei romanzi sono frutto di una fantasia intrisa di realtà, e di me. Lo scrittore deve necessariamente darsi perché il romanzo suoni vivo.
Come delinei i personaggi?
Si presentano a me spontaneamente, io li guardo, li ascolto e li racconto. Sto molto tempo con loro prima di scrivere.
Segui una scaletta o ti fai guidare dalla storia?
Come ti avranno sicuramente detto parecchi colleghi, la narrazione va da sé. Io dispongo solo di qualche elemento iniziale e del punto di arrivo.
Quali sono state le maggiori difficoltà nella stesura del romanzo?
Fortunatamente ho una scrittura abbastanza fluida. A bloccarmi è l’attività promozionale, che mi toglie concentrazione. Ma sono due momenti separati.
E del rapporto con Editor ed Editore cosa puoi dirci?
L’editor è importantissimo specie per l’esordio, la casa editrice è appunto… una casa.
Hai altri progetti in fieri?
Il terzo capitolo della saga di Borgo Propizio è in lavorazione editoriale, mentre io sto scrivendo il quarto che chiuderà i cerchi.
Se ti proponessero una sceneggiatura per un film? Saresti d’accordo o ritieni che i tuoi romanzi soffrirebbero nella trasposizione cinematografica?
Rispetto ai libri, i film appaiono più poveri, vero, ma bisogna considerare che sono sottoposti a un’altra tecnica, è soggetto a un’altra tempistica. Certa che un regista saprebbe come portare il mio romanzo sullo schermo al meglio, sarei naturalmente d’accordo, felice e lusingata.
Descriviti come lettrice?
Sono una lettrice a cottimo, ma sempre più esigente man mano che la mia scrittura cresce.
Quali libri compri? Hai un genere preferito o spazi a seconda del momento, dello stato d’animo?
I libri che portano buonumore; non quelli che tengono legato il lettore con il filo dell’alta tensione stretto al collo, ma quelli che li incatenano scatenandone i sorrisi.
E se devi regalarlo, un libro, come scegli?
Come per me.
Un consiglio a un esordiente che ha la sua storia nel cassetto e non ha trovato ancora nessun editore interessato a pubblicarla?
Lo stesso ricevuto dal compianto Pederiali: avere pronto un romanzo inedito sul quale puntare e affidarsi a un serio agente letterario. Mi sconsigliò i racconti, che definì poco amati dagli editori.
Ti piace presentare i tuoi libri al pubblico?
Moltissimo, ancorché costituisca la prova del nove. Fortunatamente vengo accolta con affetto.
Un autore (o più) che costituisce per te un benchmark. E perché? Se ti va, ponigli il quesito che da tempo hai in mente! Magari è tra i lettori del Blog!
Andrea Vitali, senza dubbio! Gli ho già posto tutti i quesiti alle presentazioni che seguo spesso e volentieri.
Quale suo libro consiglieresti ai nostri lettori?
Olive comprese (Garzanti).
Grazie del tempo che hai voluto dedicarci. Prima di salutarci ti chiediamo, come consuetudine di Giallo e Cucina, di lasciarci con una ricetta ed una citazione!
La ricetta, a me cara perché la preparava mia madre, è:
Pasta e zucchine con le uova (per 4 persone)
600 g di zucchine, 350 g di pasta mista, 2 uova, grana grattugiato, olio extra vergine d’oliva, sale.
Lavare e spuntare le zucchine, eventualmente sbucciarle (si otterrà un gusto più delicato), poi tagliarle a cubetti. Lessarle in poca acqua salata e schiacciarle accuratamente con la forchetta. Aggiungere un paio di bicchieri d’acqua calda e portare ad ebollizione. Versarvi la pasta e farla cuocere a fuoco vivo finché l’acqua non sia quasi completamente assorbita. Ultimata la cottura della pasta, spegnere il fornello e versare nella casseruola le uova precedentemente sbattute girandole con delicatezza. Lasciar mantecare. Regolare di sale, spolverare di grana e servire.
La citazione, che costituisce la morale di Borgo Propizio, è: Osa essere te stesso e non sarà poi così dura!