Ciao a tutti! Oggi sul nostro divano virtuale siede Miriam Mastrovito, autrice del romanzo Il mendicante di sogni recensito lo scorso mese da Alessandro.
Grazie come al solito a Miriam per la disponibilità e andiamo a conoscerla meglio…
Intervista a Miriam Mastrovito a cura di Alessandro Noseda
Ciao Miriam, benvenuta a Giallo&Cucina. Un caffè? Raccontaci chi sei, siamo curiosi!
Grazie per l’ospitalità, accetto volentieri il caffè. Sono una lettrice prima che un’aspirante scrittrice. I libri sono la mia vita e leggere è la mia più grande passione. Mi sono laureata in filosofia però non sono mai riuscita a trovare un lavoro che fosse davvero in sintonia con il mio percorso di studi e che mi consentisse di esprimere al meglio le mie capacità, così a un certo punto ho deciso di dare una svolta alla mia vita. Ho avviato insieme a mio marito una piccola impresa commerciale ispirata al fantasy. In questo modo ho l’opportunità di lavorare a braccetto con fate, troll e folletti ma soprattutto ho la libertà di gestire gli orari lavorativi ritagliandomi del tempo da poter dedicare alla scrittura. Adoro il nero, la musica dark e metal. Amo le favole, mi piace giocare e credo nella magia.
Cosa significa per te scrivere?
È un modo per concedere diritto d’asilo in questo mondo a persone e storie che abitano la mia testa evitando di essere tacciata di follia.
Quando e come ha avuto origine la tua passione per la scrittura? E per la cucina?
Amo leggere e scrivere dacché ho memoria, penso di essere nata con questo “tarlo”. In ogni caso considero la mia passione per la scrittura un effetto collaterale del mio amore per la lettura. Quella per la cucina non è una vera e propria passione, niente di paragonabile alla mia dipendenza dai libri! Direi più semplicemente che cucinare mi piace, mi diverte e mi rilassa, se sono dell’umore giusto però.
Quanto tempo dedichi in media alla scrittura? E alla cucina?
Avendo lavoro e famiglia non è facile, fatico a ritagliarmi il tempo e lo spazio necessari per scrivere. Tento di sfruttare qualsiasi minuto utile nell’arco della giornata. Per quanto riguarda la cucina dipende molto dai vari impegni e dal mio umore. Durante la settimana ho pochissimo tempo per cucinare per via degli orari di lavoro. Soprattutto a pranzo sono costretta a preparare pasti veloci. I piatti più elaborati li riservo alla domenica o ai giorni in cui sono a casa.
Cosa vuoi trasmettere quando scrivi?
Emozioni, soprattutto questo.
La musica per scrivere? E nel tempo libero?
La musica sempre, soprattutto quando scrivo. Ogni mio romanzo o racconto ha una precisa colonna sonora. Il mendicante di sogni, per esempio, è strettamente legato a Dream on degli Aerosmith. In linea di massima adoro il metal e la musica dark.
Com’è nato “Il Mendicante di sogni”?
È nato essenzialmente dal mio mondo onirico. Molti dei sogni affidati ai vari personaggi del libro sono sogni che ho fatto davvero. Per anni ho tenuto un diario in cui trascrivevo tutto ciò che avevo sognato durante la notte appena mi svegliavo. Ho attinto parecchio da lì. Per la parte iniziale, quella sul seminario iboga, invece, mi sono documenta leggendo varie testimonianze di persone che hanno vissuto un’esperienza simile.
Quanto “rubi” alla realtà e quanto è frutto della tua fervida immaginazione?
La realtà è immaginazione; ciò che immaginiamo è reale. Non c’è confine, sono due facce imprescindibili della stessa medaglia. Prendo tutto ciò che mi ispira sia dal mondo che mi circonda che dal mio piccolo universo immaginario. In ogni caso dedico particolare attenzione alla documentazione.
A chi e perché consiglieresti la lettura del tuo libro?
A chi ha smesso di sognare, a chi ha perduto la magia dell’infanzia.
Che lettrice sei? Che generi/autori ami?
Sono una lettrice compulsiva e onnivora. Leggo minimo due libri a settimana, di qualsiasi genere. Ho però una predilezione per la narrativa di genere: fantasy, fantascienza, horror… L’autore che più amo in assoluto è Stephen King. Tra i miei preferiti ci sono anche Neil Gaiman, Terry Pratchett, Philip Dick, Cornelia Funke, Stefano Benni…
Hai altri progetti letterari in testa?
Sto scrivendo un nuovo romanzo, una storia d’ amore e morte decisamente dark.
Curi anche un Blog. Qual è la tua linea editoriale e perché?
Gestisco due blog letterari, Leggere è magia (http://miriam-mastrovito.blogspot.it/), aperto a qualsiasi genere narrativo, e Il flauto di Pan (http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/) dedicato in via esclusiva alla narrativa di genere e alla saggistica esoterica e neopagana. Su entrambi pubblicizzo e recensisco solo libri pubblicati da editori free, ovvero che non chiedono un contributo agli autori per la pubblicazione. Non ho nulla contro gli autori che cascano nella rete degli editori a pagamento, in passato ci sono cascata anch’io, però mi sono resa conto che promuovere i loro titoli significa alimentare e incoraggiare, pur non volendo, un sistema malato. Accetto solo libri in formato cartaceo. Non sono contraria all’editoria elettronica ma, almeno per il momento, non possedendo un e-rader, ho difficoltà oggettive a gestire gli ebook.
A tua scelta: lasciaci con una citazione o con una ricetta!
La radura si offrì più verde che mai alle sue ciglia stanche.
Joshua si terse le lacrime con il dorso della mano, lasciandosi inebriare da un senso di meraviglia.
Accarezzò con lo sguardo ogni singola foglia, ogni sasso sparso sul sentiero fino a raggiungere piccoli piedi che sfioravano l’acqua del ruscello.
Scelse di risalire piano la figura che pur già conosceva per assaporarne ogni centimetro.
I suoi occhi e il suo cuore si riempirono poco a poco fino a traboccare in un unico intenso sospiro: «Maya…»
(Il mendicante di sogni)
Una ricetta facile e gustosa: crostata di mele.
Preparate una base di pasta frolla e ½ litro di crema pasticcera. Dividete l’impasto in due parti e stendetelo col mattarello fino a ottenere due dischi. Con quello più grande rivestite uno stampo per crostata. Lavate, sbucciate e tagliate a fettine 3/4 mele e sistematele sulla base di pasta frolla. Ricoprite tutto con abbondante crema pasticcera, tagliate a strisce il disco di pasta frolla rimasto e decorate a piacere. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 30- 40 minuti circa. Prima di servire spolverate con lo zucchero a velo. Ottima è la variante con le mele cotogne. In questo caso è consigliabile farle bollire prima per qualche minuto in acqua e zucchero.