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Oglio Po in crisi, finalmente il Casalasco riesce a farsi notare!

Creato il 07 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Finalmente una battaglia localistica, campanilistica, che prevede spese autorizzate dai diritti acquisiti. La classica battaglia per l’ospedale piccolo o medio. Necessario, fondamentale, tutti abbiamo necessità della sanità che funziona, con sedi disseminate ragionevolmente per il territorio. Figuriamoci se il Casalasco non deve avere un ospedale o se Crema deve rinunciarvi. Sarebbe una pazzia.
Coincidenza vuole che finalmente il Casalasco abbia trovato un ottimo motivo per abbinare rivalsa politica localistica e sacrosanti diritti dei cittadini. Torna tutto a fagiuolo. Io mi batto per te e tu ti curi. Una delizia. Cinismo e machiavellismo si addicono al buon samaritano. Il ruolo di salvatore dell’ospedale poi è storico, vale una mezza carriera. La posta in gioco è una pacchia. Gli stessi politici guardati male tornano buoni agli occhi dei pazienti come degli impazienti.
Crema e Cremasco non hanno un problema così quotato, dal peso specifico così alto per gli elettori, quindi rischiano di venire subissati dal Casalasco e dal presidio ospedaliero Oglio Po di Casalmaggiore.
Si spera che non finisca male come a Soresina, dove la politica del carciofo ha finito per far chiudere il Robbiani in vent’anni di lenta sansebastianesca spoliazione. Ora resta solo un piccolo polo di servizi sanitari che solo il giornale di carta e la propaganda politica riesce a chiamare ambiguamente “ospedale”. Saremo smentiti e dovremo riconoscere che il campanile non serve più?

Segue mozione la mozione Torchio

MOZIONE PER LA DIFESA E IL POTENZIAMENTO DELL’OGLIO PO

Il consiglio provinciale di Cremona,

Premesso che, l’Ospedale Generale di zona Oglio Po nell’arco del tempo ha avuto una contrazione di oltre cinquanta posti letto, passando dall’originaria assegnazione di 224 agli attuali 170.

Il POA (piano di organizzazione aziendale) dell’azienda Istituti Ospedalieri di Cremona, presentato il 15 novembre u.s. e pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Lombardia il primo febbraio, prevede il declassamento da struttura complessa a struttura a valenza dipartimentale per ortopedia, quindi senza il primario, e analogamente prevede la retrocessione da struttura complessa a struttura semplice per pedriatia e laboratorio analisi, senza quindi nessuna assegnazione di personale e di risorse.

Da diverso tempo presso il predetto presidio ospedaliero, non solo non si è investito nè in strutture nè in attrezzature ne in personale medico e infermieristico, ma che i soli investimenti realizzati (come la risonanza magnetica e l’endoscopica) sono stati realizzati in gran parte attraverso l’intervento diretto e finanziario dell’associazione “Amici dell’ospedale” con l’intervento diretto delle amministrazione e dei cittadini del territorio.

La Regione Lombardia, nelle varie enunciazioni degli assessori e dei responsabili ospedalieri e sanitari cremonesi e mantovani, ha sempre affermato l’opposto di quanto puntualmente denunciato.

E’ stato costituito un tavolo di lavoro, riunitusi a Gazzuolo (MN), che ha elaborato un documento condiviso dalle amministrazioni dell’area casalasca-viadanese e dalle due province.

Si è inoltre constatato lo sviluppo delle attività di oculistica ed urologia, a dimostrazione delle necessità dell’area interessata, mentre lo stesso POA approvato, a fronte dell’acquisizione della Joint Commission International (JCI) conseguita dal 2006 dall’Oglio Po come accreditamento dell’eccellenza, sempre confermata, porta al necessario sviluppo dell’”intensità di cure” presso il predetto presidio ospedaliero, ma che tale obiettivo rimane confinato sulla carta, senza nessun investimento, come invece avviene in altri nosocomi ed è documentato dalle delibere della Giunta Regionale.

Con la presente impegna la giunta provinciale di Cremona ad affiancare i sindaci e gli amministratori comunali del territorio in delegazione ad un incontro con i respondsabili politici e amministrativi della sanità lombarda perchè venga fatta chiarezza su tutta la materia relativa anche agli ospedali di Bozzolo e Viadana, mantenendo gli impegni pubblicamente assunti ma clamorosamente e costantemente disattesi nelle concrete decisioni.

*in allegato, parte integrante della presente, si allega documento tecnico/politico redatto dai sindaci del territorio interessato.

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