Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Nuovi interventi dell’opposizione in consiglio provinciale contro le promesse elettorali regionali non mantenute dall’assessore Bresciani: 750mila euro e tre primariati di cui nulla più si sa. Interrogazione urgente di Giuseppe Torchio.
notizia uscita su www.telecolor.net secondo il testo sottostante, che non comprende nomi di uomini politici.
Promesse elettorali come temporali di primavera. Tanto rumore, nessun risultato. Anzi, quando si tratta del presidio ospedaliero Oglio Po di Casalmaggiore la delusione è ancora più aspra, considerata la difficile evoluzione che colpisce l’unica struttura sanitaria per acuti della zona. Un territorio peraltro già colpito senza pietà sia dal lato mantovano che da quello cremonese. Ben due Uls sono state demolite negli anni scorsi e a Viadana non partono nuovi servizi sanitari. Così a Casalmaggiore non resta che difendere il presidio ormai indispensabile anche se ridimensionato nel tempo, in questo periodo poi, in cui lo stesso Documento economico finanziario del governo non lascia prevedere giorni radiosi per la sanità. In consiglio provinciale gli interventi si susseguono. Il prossimo sarà martedì pomeriggio: dopo una mozione firmata da un folto gruppo di consiglieri d’opposizione, ora un’interrogazione urgente, se sarà discussa, colpirà la promesse elettorali della coalizione di centrodestra. L’opposizione protesta perché sono stati promessi 750mila euro e primariati per l’ospedale Oglio Po a febbraio, alla vigilia delle elezioni regionali. “Dove sono finiti?” ecco la domanda, il dramma, non solo politico, dato che i cittadini non hanno alternative. L’ospedale più vicino, in Lombardia, è a Cremona a quaranta chilometri di distanza, se non si vuole raggiungere Mantova o trasferirsi in Emilia nella vicina Parma. Questa forse è la sorte? Cedere terreno all’Emilia? Questa l’eccellenza lombarda? I dubbi si accavallano. Che sia colpa degli uni o degli altri, Casalmaggiore soffre. E tanto più ricordando le promesse dell’assessore Bresciani, che prometteva di ripristinare i primariati tolti (Ortopedia, Pediatria e Medicina) e l’azzeramento dei tagli già decisi dall’azienda ospedaliera di Cremona che toglievano all’Oglio Po il laboratorio d’analisi. I sindaci di Viadana e Casalmaggiore hanno ricevuto rassicurazioni dalla Regione in alcuni incontri ma nulla è cambiato e il Piano organizzativo aziendale del 31 gennaio celebra il ridimensionamento dell’ospedale casalasco, che ha anche perso 50 posti letto in questi anni. Intanto l’azienda ospedaliera di Cremona ha esposto un avviso pubblico per l’assegnazione dei un incarico quinquennale per un primariato di Medicina interna. Il timore dei casalaschi è la strategia che non si vede: che intenzioni ha la Regione? Si vedono interventi ufficiali di portata ridotta, ma dove si vuole arrivare? Che cosa resterà dell’Oglio Po? “Sarà una struttura per acuti” conferma ogni volta la direzione generale di Cremona ai sindacati, già in stato di agitazione tempo fa. Eppure il panorama degli atti ufficiali rimane oscuro.
[[[[[[Interrogazione urgente dunque di Giuseppe Torchio e in un consiglio provinciale precedente mozione di numerosi consiglieri dell'opposizione, ovvero Torchio, Virgilio, Araldi, Milesi, Dusi, Biondi, Zelioli, Castellani, Mainardi, Vailati e Zanacchi.]]]]]
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