Mentre a Bruxelles si conclude la Good Food March, arriva la notizia di uno studio presentato a Londra da parte di ricercatori francesi: cavie animali alimentate con mais geneticamente modificato, presentano una maggiore incidenza tumorale.
Il Parlamento europeo è in subbuglio e chiede chiarezza. Ovviamente l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare è accusata di eccessiva leggerezza e soprattutto di eccessiva accondiscendenza verso le multinazionali del settore, Monsanto in testa.
Intanto la Francia intende porre seriamente la questione e vietare sul proprio territorio la coltivazione del mais incriminato (proprio della Monsanto).
L'importante è che la barriera posta a livello continentale su questo tema sia finalmente squarciata. Prima dello studio francese, durato sulle cavie due anni, il massimo temporale dei test era fissato a soli 90 giorni.
Una volta diffusa la coltivazione modificata sul territorio, è impossibile evitare contaminazione anche delle colture precedentemente diffuse, insomma, sarebbe il disastro per tutti.
Con la natura non si scherza, Monsanto, il tuo mais sai dove puoi agevolartelo?