Complice lo sguardo ammaliante e una chiacchiera dietro l'altra i due si ritrovano insieme in men che non si dica in pieno marasma prenatalizio.
Natale , una festa che Massimo ha sempre odiato e festeggiato da solo.
Giulia lo convince a trascorrerlo dai suoi nelle campagne del viterbese, una famiglia di quelle rustiche con qualche problemuccio tra di loro e con quelli del paese.
Anche Massimo non è accolto nel migliore dei modi e la situazione con Giulia precipita a tal punto che lui torna a casa sua.
Giulia la mattina dopo lo segue ed è costretta e sorbirsi una giornata coi familiari di Massimo che ,se possibile, sono anche peggio dei suoi.
Il loro amore è rimandato a una baita in montagna in mezzo alla neve e ad altri amici....
Che cosa c'è di meglio che festeggiare il post di Pasqua con un film che parla del potere distruttivo del Natale ( ma per estensione possiamo ampliare il discorso a ogni festa comandata)?
Non fa ridere , vero?
Vero.
Ma Ogni maledetto Natale la nuova commedia partorita dalle menti bacate di Ciarrapico, Torre e Vendruscolo, quei ragazzacci screanzati che hanno partorito la serie tv Boris e il film ispirato ad essa, si distingue dal marasma del cinema italiano natalizio fondamentalmente per due cose : è cattivo , politicamente scorretto come pochi e fa ridere.
Non sempre ma abbastanza.
Ecco, non stiamo parlando del nuovo miracolo che disseppellirà il cinema italiano dalla fossa in cui si è gettato, parliamo di un film che complessivamente è inferiore ( e anche di parecchio) rispetto a quanto ci si poteva aspettare da cotante maestranze attoriali, ma parliamo di una visione che complessivamente regge, senza troppi picchi ma senza quelle cadute vertiginose a cui ormai siamo tristemente abituati quando ci poniamo davanti a uno schermo per vedere un film italiano.
Natalizio per giunta, veramente la fossa delle Marianne in cui gettare ogni proposito di creare un prodotto formalmente accettabile.
Ogni maledetto Natale ha uno spunto che si esaurisce subito, il contrasto due giovani con le rispettive famiglie altrui ma cerca continuamente nuove strade per ravvivare la narrazione.
Primo fra tutti l'espediente di usare gli stessi attori per impersonare i ruoli delle varie figure appartenenti alle due famiglie che sono agli antipodi per tutto, tranne che per grettezza e modi poco urbani verso gli estranei.
Fondamentalmente ci troviamo di fronte a un film diviso in due compartimenti stagni.
Il primo capitolo è la storia dell'incontro / scontro tra il mite Massimo e una famiglia che sembra uscita da un circo degli orrori o da Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola.
Uno sfondo horror in cui inserire la sbandierata normalità di Massimo ma anche quella di Giulia che non si sa come sia potuta uscire da una famiglia simile .
E la prima parte funziona, si ride a denti stretti e si ha un po' paura perché un Natale così è un incubo e non un sogno e noi non vorremmo essere al posto di Massimo.
Il secondo atto, fatta la tara alla sorpresa di ritrovare gli stessi attori della prima parte sotto mentitissime spoglie, scorre via invece con più intoppi, meno originalità , problema di sfondo perché al cinema , nei vari cinepanettoni di famiglie ricche e disastrate ne abbiamo viste a bizzeffe e non siamo affatto sorpresi.
E anche la scorrettezza politica della prima parte viene un po' meno perché aumenta la sensazione del deja vù.
I nomi migliori della commedia italiana si sono profusi in questo film , parliamo di vere e proprie stelle come Corrado Guzzanti, Mastandrea, Giallini ( che è come il prezzemolo, lo trovi dappertutto ma è un bene perché comunque continua a piacere), Pannofino con una specie di guest star che è Laura Morante.
L'idea di questo film è di valorizzare lo sfondo su cui si muovono i due protagonisti putativi che in realtà sono in secondo piano a subire tutte le angherie possibili e immaginabili .
Non tutto funziona a dovere , Cattelan non è un vero attore , si vede e anche se personalmente lo trovo simpatico è un po' come un pesce fuor d'acqua, la Mastronardi non ha quel fascino da far girare la testa e la seconda parte si muove tra caratterizzazioni molto pesanti ( Guzzanti che fa il filippino) che col passare dei minuti perdono di mordente.
Ma almeno si ha la sensazione che si è voluto fare qualcosa di diverso.
E per il film di
PERCHE' SI : ottimo cast, buono lo spunto di partenza e la trovata dell'utilizzo del cast che impersona tutte e due le famiglie.
PERCHE' NO : i protagonisti putativi sono gli anelli deboli della catena , nella seconda parte il film perde di mordente.
LA SEQUENZA : L'arrivo di Massimo a casa di Giulia con parecchie paia di occhi puntate addosso.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Non vorrei mai trascorrere un Natale come quello di Massimo e Giulia
Le campagne del viterbese nascondono mostri
Anche i palazzi nobiliari di Roma nascondono mostri.
D'ora in avanti guarderò i filippini con occhi diversi.
( VOTO : 6 / 10 )