12 Agosto 2013-5 Aprile 2014
Non so se la mia vita meriti un romanzo.
Lascio giudicarlo a lettrici e lettori.
Questo episodio che intendo raccontare è, tuttavia, storia vera.
Mi chiamo Luca Lapi.
Ho 50 anni.
Sono diversabile (con Spina Bifida e Idrocefalo) dalla nascita.
Ho la Maturità Linguistica.
Ho, dal 15 Febbraio 1983, un Inserimento Terapeutico nella Biblioteca Comunale di 50032 Borgo San Lorenzo (FI), dove sono residente dalla nascita.
Ho passato un brutto momento, Martedì 13 Gennaio 2004.
E’ stato, sicuramente, il più brutto della mia vita.
Avrebbe potuto essere, infatti, perfino, l’ultimo.
Ho ripensato, in codesto momento, ad un mio compagno di classe, defunto per un incidente, al mio ultimo compagno di classe defunto,all’ultima di due lettere che scrissi ad un’amica, dopo la morte dell’ultimo compagno di classe, all’amica a cui scrissi le due lettere citate, a quando lei mi disse:”TI PENSO SEMPRE!”
Penso che lei l’abbia fatto anche in codesto momento e che il suo pensarmi,in codesto momento, abbia contribuito a salvarmi.
Non voglio più tenere nessuno sulle spine e passo, perciò, a raccontare cosa mi sia successo.
Mi sono diretto verso la mia auto, parcheggiata davanti al Municipio.
Ho percorso un tratto di strada lungo una Cartolibreria.
Vi erano parcheggiate alcune auto a “spina di pesce”.
Una di queste auto ha fatto retromarcia per potere uscire e non accorgendosi di me mi ha investito col paraurti, facendomi perdere l’equilibrio e cadere all’indietro, a gambe all’aria.
Mi sono sentito come un pugile finito K.O..
E’ stato un miracolo che l’auto non m’abbia nemmeno sfiorato con le ruote posteriori.
E’ stato un miracolo che non abbia battuto la testa e che l’indumento che indossavo abbia attutito, notevolmente, la caduta, senza che mi facessi male alla schiena.
Ho pensato che la mia Santa prediletta, Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo di Lisieux, si sia messa in mezzo,tra di me e l’auto, salvandomi la vita.
Mi hanno soccorso dalla Cartolibreria e,perfino, il Sindaco, che, dal suo Ufficio, deve avere sentito il mio urlo.
E’ stato il Sindaco a riaccompagnarmi a casa.
Non ho avuto bisogno di nessun intervento urgente.
Un’amica deve avere saputo l’accaduto da un bambino che mi ha visto e le ha riferito.
Non mi sono fatto male: ho provato, solo, un grande spavento che mi ha fatto scoppiare in lacrime.
Mi è passata ogni cosa, a casa, attraverso l’ascoloto delle mie “Canzoni del Cuore”.
Pecchio (all’anagrafe: Luca Lapi)