Ognuno ha una storia da raccontare.
Come la barista dalla caviglia tatuata.
Ti serve una rossa in bottiglia mentre dice di sua madre:
"La conosco appena. Mio padre invece si è spezzato la schiena per me".
Ma da solo non è mai riuscito a stare. Una fidanzata dopo l'altra. Una donna dopo l'altra.
"Alla fine mi sono stufata e me ne sono andata"
Un lavoro. Una mansarda. Una vita indipendente. A 15 anni.
A quell'età devi stare attenta. Ti devi difendere. Ti fai venire la scorza dura. Fuori e pure dentro.
"Ho fatto le cose per bene. Non è mica facile quando ci si trova da soli così piccoli. Sono già passati dieci anni e non ho mai combinato un casino. E non ho mai avuto bisogno di chiedere aiuto", dice accarezzandosi la pancia.
E' orgogliosa.
Di sé. Del bambino che attende. Della famiglia che si sta costruendo.
"Non è successo per caso. L'abbiamo voluto."
Ognuno ha una storia da raccontare.