Una delicata poesia, con testo bilingue italiano-spagnolo, conduce lievemente, quasi in punta di piedi, il lettore nell’universo dei colori. O, forse, meglio: nei colori dell’universo.
Sì perché ciò che spesso si dà per scontato, le tinte che rendono ai nostri occhi il mondo, può diventare ricchezza e meraviglia per un occhio attento che è capace di non perdere le sfumature, sia quelle fisiche, reali, che quelle delle emozioni che riesce a suscitare l’osservazione della natura.
Gli scaffali sono pieni di albi per bambini che insegnano a riconoscere i colori, ma l’albo “Oh, i colori!” di Jeorge Lujàn e Piet Grobler, più che stimolare l’apprendimento, invita a soffermarsi ed accorgersi, a prestare attenzione alla bellezza e a lasciarsene incantare.
E lo fa usando un linguaggio poetico, metaforico, con rime e assonanze ma, allo stesso tempo, semplice, gentile, che guida come un filo lungo quello che in tutto e per tutto rassomiglia ad un viaggio alla scoperta.
Sono pennellate di parole e di acquerelli che, proprio per ciò che l’acquerello e la poesia hanno in comune, non definiscono ma suggeriscono, non delineano ma creano atmosfere, non chiudono in contorni ma, al contrario, aprono a nuove visioni e intuizioni.
I colori non sono quindi dei semplici attributi degli oggetti, usati per definire e classificare, ma si fanno entità loro stessi, sono vivi, pulsanti, cantano, danzano, giocano tra la sabbia e il cielo, tra la notte, i boschi, gli orti e vicini al sole e alla luna.Sono tutte immagini naturali quelle richiamate dagli autori, scene familiari, quotidiane, ma rese con una nuova meraviglia, un punto di vista diverso dove il rapporto di dipendenza tra le cose e colori viene rivoluzionato.
Ecco così che il beige si addormenta sulla sabbia, il rosa è capace, come le rose con le quale condivide il nome, di dare profumo a ciò che tocca, il giallo non è più, semplicemente, il colore del sole ma si fa sole a sua volta ruotando in cielo come una moneta. E l’arancio si può mangiare, assaporandolo, al pari del frutto che richiama alla mente…
Un albo, questo, dove tutto è poesia, non solo le parole con la loro musica, l’eleganza a la capacità di accendere immagini, ma anche l’intenso ed originale animismo dei colori, i quali cessano di rimanere caratteristiche per diventare characters, personaggi. Protagonisti.Un incanto le soavi tavole ad acquerello, piccoli dipinti che inneggiano ora ad una tinta ora ad un’altra, macchie ora calde ora pacate, ora vive e rigogliose ora sognanti e rarefatte, che a volte si posano altre esplodono suscitando, insieme al testo, un caleidoscopio di emoziono.
Applaudo molto la scelta editoriale del testo bilingue, nella parte italiana affidata alla pregiata traduzione di Teresa Porcella. Invito perfino i genitori all’esercizio della lettura ad alta voce in lingua originale con i bambini, lasciando che i piccoli ascoltatori si rilassino e si lascino trasportare dal suono reso indipendente dal significato. In fondo anche questa è poesia.Infine, una chicca! Su quest’albo è stato realizzato una spettacolo che Roberta Balestrucci, con tanta passione, ci racconta – e ci mostra! – di seguito…
“Oh! I colori” è uno spettacolo che culla lo spettatore, bambino o adulto che sia.
Si viene stimolati dal punto di vista visivo e linguistico. Attraverso la musica e le parole di Jorge Lujàn, accompagnato da Teresa Porcella per la parte in italiano, si ha la possibilità di vivere il libro e viene mantenuta fedeltà al bilinguismo proposto nel testo.
La musica parte, pronta a cullare lo spettatore in un caldo abbraccio. Si diventa una cosa sola con i colori presentati; tutti siamo abbagliati dal “blanco” della Luna che, tenera come una madre, ci guida, prima in luoghi lontani, con l’uso dello spagnolo, e poi – la stessa Luna, lo stesso bianco! – è proprio sopra di noi, pronta ad illuminare anche la nostra notte, grazie alla traduzione immediata cantata da Teresa.
Si entra in perfetta sintonia con i colori presentati nel libro. Gli adulti non sono più tali, ma grazie alla bellezza degli acquerelli e alle immagini proiettate , tornano velocemente bambini, constatando che i propri sogni color pastello possono restare intatti.
Lo spettacolo “Oh! I colori” fa anche un altro regalo allo spettatore.
Riesce a coinvolgere talmente tanto che, di punto in bianco, anche a distanza di giorni, chi ha avuto la fortuna di assistervi, si troverà a canticchiare le parole e le musiche ascoltate, permettendo così ai colori di “ri-vivere”, cogliendo perfino l’occasione di imparare un po’ di spagnolo!
Ottimo per bambini dai 4 ai 7 anni e tutti gli adulti che non smettono di sentirsi bambini.
Nelle foto Jorge Lujàn e Teresa Porcella durante lo spettacolo
Se il libro ti piace, compralo qui: Oh, i colori! Ediz. italiana e spagnola