Ok, il prezzo è giusto!
Creato il 29 novembre 2014 da Malvino
Nella
personale classifica delle migliori interpretazioni che la cronaca ci ha
offerto nell’ultima settimana, al terzo posto metto l’originale rilettura de I monologhi della vagina (Eve Ensler,
1996) proposta dalla Moretti, al secondo – ex aequo – i due Mattei nel remake
di Totò contro Maciste (Fernando
Cerchio, 1962), mentre non ho esitazioni nell’assegnare la palma d’oro a Bergoglio
nei panni di Gesù che scaccia i mercanti dal tempio (Mt 21, 12-13; Mc 11,
15-17; Lc 19, 45-46; Gv 2, 14-16): «Quante volte, entrando in una chiesa, vediamo che c’è la lista dei
prezzi… Penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro
atteggiamento…», e giù mazzate, ardente come Robert Powell sotto la regia
di Franco Zeffirelli. Non che nel tempio, adesso, si smetterà di far commercio,
ma questo è un altro paio di maniche. Anche Gerusalemme, d’altronde, il giorno
dopo tornò tutto alla normalità, e così accade oggi, con la Cei che si
precipita a chiarire che l’offerta è libera, ma tanto utile, praticamente
necessaria, sostanzialmente indispensabile. Scompariranno i tariffari in
bacheca, sarà la qualità della prestazione a calibrarne il prezzo, e chissà che
in questo modo non ne vengano migliori entrate. Tutto sommato, in fondo, dov’era
lo scandalo? I tariffari avevano una loro ratio. Prendiamo quello stilato da
don Valerio Mazzola, parroco di Villa di Baggio, ridente borgo del Pistoiese
dal quale è partita la lettera di protesta che ha offerto a Bergoglio lo spunto
per la sua performance.
A
me pare che si tratti di prezzi onesti. Forse qualcosa resta senza spiegazione –
un terzo gemello ha lo sconto del 30% sui 90 euro del primo battesimoo sui
60 euro del secondo? perché pagare solo le prime comunioni, visto che sul piano
teologico non c’è alcuna differenza con quelle successive? solo 70 euro di
differenza tra un matrimonio come Dio comanda e uno come Dio abbozza? nel caso
in cui l’agonizzante non spiri, c’è un rimborso, anche solo parziale, del
prezzo speso per l’estrema unzione? un miracolo a 1.000 euro, non è pochino? non
sarebbe giusto rendere più elastico il prezzo del funerale in relazione alla
tempestività della prenotazione? in quanto alle sanzioni: 5 euro per ogni squillo
di telefonino, senza specificare un sovrapprezzo in caso di risposta alla
chiamata? e un sms, poi, viene a costare più di un atto di libidine, per giunta
in un luogo sacro? e non può capitare che a far ritardo sia lo sposo? – ma in
generale, via, mi pare possa andare.
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