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Okkervil River

Creato il 16 maggio 2011 da Figurehead @figureheadblog

 

Okkervil River

Appena uscito (il 10 maggio) I Am Very Far, l’ultimo splendido lavoro degli Okkervil River, è un classico nel mio iPod e le sue canzoni una presenza fissa nei miei timpani.

Questi ragazzi capitanati dal genio, l’estro, intelligenza e la creatività del sig. Will Sheff sono ormai al sesto disco e si puó proprio dire che questa volta hanno tirato fuori il classino coniglio dal cilindro.

Il gioco di prestigio questa volta gli è venuto proprio bene ed io, come tanti, sono ancora a bocca aperta.

I Am Very Far è un album compatto nonostante le sonorità tra loro molto diverse delle 11 tracce che lo compongono.

Qui ciò che fa quadrare il cerchio sono le canzoni stesse, tutte ottime canzoni con melodie azzeccate ed arrangiamenti coraggiosi e sempre riusciti.

Capita spesso di sentire buoni album di cui però la metà dei pezzi sono pezzi “di mestiere”, canzoni dalle melodie scarne e bruttine ma che, con un arrangiamento ricercato ed il classico labor limae, si trasformano in canzoni discrete, buone abbastanza per stare nell’album.

Le canzoni che compongono I Am Very Far sono tutte belle!

Con quest’album gli Okkervil River portano le loro sonorità folk all’appuntamento con il pop-rock ed è amore a prima vista.

L’iniziale The Valley ha un “intro” da plotone di esecuzione con la batteria che lavora come un 12 cilindri e suoni che, insieme alla voce cadenzata di Sheff, tirerebbero giú le porte.

I ragazzi sono onesti, dannatamente onesti e lo cantano, lo urlano, fin dal brano iniziale: I Am Very Far non fa prigionieri ma sacrifici umani sull’altare del R’n R “a slicked back bloody black gunshot to the head. He has fallen in the valley of the rock and roll dead“.

Ci vuole anche coraggio ad ascoltarlo tutto quest’album e, come nella Guernica di Picasso, tra distruzione (qui sarebbe meglio dire distorsione) e sacrifici lascia spazio a pezzi di dolcezza infinita come Hanging From a Hit dove alla voce di Sheff, giá di per sé sufficiente a far innamorare, si aggiunge una sezione di fiati da pelle d’oca.

Come detto la bellezza di tutte le undici canzoni non lascia scampo ed allora ecco arrivare Rider, una ballatona cantata alla perfezione ed un piano di sottofondo talmente infuocato da chiamare i pompieri.

Mi ripeto questo é un album dove c’é tutto allora non mancano anche melodie languide ma mai commerciali, ne sono un esempio perfetto la splendida Show Yourself o l’altrettanto riuscita Piratess.

Spero di avervi fatto venire cusioritá perché I Am Very Far é sicuramente uno dei lavori piú riusciti del 2011 ed é uno di quei dischi che crescono ascolto dopo ascolto un po’ come il capolavoro (a mio parere) del disco la catartica We Need A Myth che vi proponiamo qui sotto.

Buon ascolto e lunga vita agli Okkervil River perché album cosí ti fanno rimanere di buon umore!

sito ufficiale | I Am Very Far in MP3


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