NOTIZIE (Amsterdam). Sono passati ormai più di quattro mesi dalla tragedia di Almere che dai tranquilli Paesi Bassi scioccò tutto il mondo dello sport. Era il 2 dicembre del 2012 quando un guardialinee di un match giovanile venne ucciso dopo un feroce pestaggio da un gruppo di ragazzi tra i 15 ed i 16 anni, inferociti per alcune sue decisioni. Preso a calci e pugni, Richard Nieuwenhuizen morì nell’indignazione totale di un paese, l’Olanda, in genere non noto a tutti i livelli per vicende di tale brutalità. Da quel giorno, l’intero mondo del calcio olandese stabilì che era davvero troppo.
Per questo motivo la KNVB, la federazione calcistica della terra dei tulipani, ha deciso di dare concretezza alle intenzioni di debellare ogni germoglio di violenza dai campi di calcio. Soprattutto per quello che riguarda i giovani: non solo episodi come quello di Almere non devono più verificarsi, ma si è sentita l’esigenza di educare i calciatori sin dall’età verde alla sportività e al fair play. Anche stravolgendo un regolamento pluridecennale. Dall’1 luglio la KNVB ha deciso di adottare una serie di misure rivoluzionarie che per il momento riguarderanno solo i campionati amatoriali e giovanili. D’ora in poi, tutti i giocatori che verranno ammoniti, dovranno anche rispettare uno stop di 10′ fuori dal campo di gioco. Inoltre, i ragazzi che sono stati squalificati, dovranno dimostrare una buona condotta, durante il momento di sospensione, prima di poter scontare i turni di stop.
Anton Binnenmars, n°1 della Federazione, ha così spiegato il motivo di tali decisioni: “Dopo quanto accaduto il 2 dicembre scorso era chiaro a tutti che il calcio avrebbe dovuto prendere nuove importanti misure. Abbiamo bisogno di tali azioni per inculcare nei nostri ragazzi il principio che la violenza non può trovare posto su un campo da gioco”. Ma non solo. Il presidente della KNVB vuole presentare una proposta di modifica del regolamento all’Uefa per far sì che anche tra i professionisti si scongiurino atteggiamenti violenti. “Lasciare in 10 una squadra dopo un cartellino giallo non sarebbe un’eresia anche ad alto livello. Spesso si vedono anche in Champions League falli inutili o comportamenti di gratuita aggressività che troppo spesso passano in sordina. Non so se una cosa del genere sia possibile, ma si dovrebbe arrivare anche tra i big a far sì che un giocatore prima di prendere un cartellino giallo ci pensi due volte”.