OLANDA - Cinque uscite ufficiali, una sola vittoria e ben quattro sconfitte. Il ruolino di marcia di Guus Hiddink, tornato quest’anno sulla panchina della nazionale olandese dopo i brillanti risultati colti nella seconda metà degli anni ’90 (quarto a Francia ’98), non è stato fin qui propriamente entusiasmante. La recente sconfitta patita contro il Messico, non ha fatto altro che aumentare la pressione sul vecchio Guus, quasi settantenne ed in evidente crisi di identità. Nella dichiarazioni post-partita, Hiddink ha lasciato intendere a chiare lettere che, in caso di sconfitta contro la Lettonia (domenica, ore 18,00) si dimetterà da allenatore dell’Olanda, lasciando libera la prestigiosa panchina Oranje.
Alcuni mezzi di informazione, inoltre, lasciano trapelare delle indiscrezioni che danno per certe le dimissioni anche in caso di pareggio. Insomma: O Victoria, o Muerte. Il nome dell’eventuale sostituto resta, al momento, sconosciuto. Ronald Koeman, fra i principali candidati a sostituire Van Gaal prima che la scelta ricadesse su Hiddink e attualmente al timone del brillante Southampton, avrebbe già declinato l’invito, mentre resta aperta un’improbabile soluzione de Boer, che allenerebbe contemporaneamente l’Ajax e la Nazionale fino al termine della stagione, prima di diventare commissario tecnico a tutti gli effetti.
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