Recensione
- Etichetta: Autoprodotto / Metal Media
- Anno: 2014
Devastante Ep di debutto per i brasiliani Old Place che rilasciano questi convincenti cinque brani di moderno metallo travolgente.
La band ci sa fare alla grande e Breathing The Ashes risulta spettacolare, sia come produzione che nel songwriting.
I brani, fin dall’iniziale Frozen, sono un concentrato di potenza e melodia, le due chitarre (Rafa Oliveira e Marciel De Paiva) si scontrano in solos strappa applausi, e la sezione ritmica (tutta nelle mani di Renato Bruno, che si divide tra basso e batteria) con soluzioni che passano dal moderno thrash a ritmiche più core riscuote consensi tra furiose accelerazioni e spettacolari cambi di tempo.
Il vocalist (Maikon Souza) non è da meno, passando da growl tipici del melodic death a scream efferati.
Davvero bravi questi ragazzi, Blood On Hands e la title-track sono ottimi brani, il prima con assoli melodici davvero riusciti, la seconda più cadenzata e molto più moderna che ha nella sezione ritmica il suo punto di forza, grazie ad un lavoro straordinario del buon Bruno.
Metallo moderno e incandescente che si nutre della tradizione scandinava così come dell’approccio di band d’oltreoceano come Machine Head e Lamb Of God, godendo in egual misura delle qualità dell’uno e dell’altro ed ottenendo, così, un risultato ultra-heavy.
Venti minuti tutti da gustare, antipasto di un futuro full-length che, se fosse interamente a questi livelli, sarebbe clamoroso.
Promossi a pieni voti.
Tracklist:
1.Frozen
2.Awakened
3.My Last Word
4.Blood On Hands
5.Breathing The Ashes
Line-up:
Maikon Souza-Vocals
Rafa Oliveira-Guitars
Maciel De Paiva-Guitars
Renato Bruno-Drums,Bass