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Olga Boznanska: Una grande ritrattista

Da Paolo Statuti

Olga Boznańska (Cracovia 1865 – Parigi 1940)

 

Quest’anno ricorre il 150esimo anniversario della nascita e il 75esimo anniversario della morte di una delle più celebri pittrici polacche: Olga Boznańska. Fin dall’infanzia prese lezioni di disegno. Studiò pittura con Antoni Adam Piotrowski e Kazimierz Pochwalski. Nel 1886 si recò a Monaco per continuare gli studi. Come donna non poteva entrare nell’Accademia di Belle Arti, e quindi si formò nelle scuole private di Monaco di Karl Kricheldorf e Wilhelm Dϋrr. Nel 1896 cominciò a esporre i suoi quadri a Monaco, Varsavia, Berlino, Vienna. Due anni dopo conseguì i primi successi. Per il Ritratto del pittore Paul Neuen ricevette dalle mani dell’arciduca Karl Ludwig la medaglia d’oro e a Londra un riconoscimento per il Ritratto della signorina Mary Breme. Nel 1898 si trasferì a Parigi. Nel 1912 a Pittsburgh rappresentò la Francia insieme con Claude Monet e August Renoir e di nuovo nel 1923, sempre a Pittsburgh, rappresentò la scuola francese con artisti quali Pierre Bonnard e Maurice Denis. Ma aveva già ricevuto significativi premi e riconoscimenti in diverse città europee, come Londra, Amsterdam, Venezia, Berlino. Negli ultimi anni di vita la sua fama andò calando. Nel 1932 si recò a Cracovia per l’ultima volta e nel 1937 alla Esposizione Mondiale di Parigi vendette cinque quadri, tra i quali il Ritratto della signora Dygat, acquistato dal re d’Italia. Fu il suo ultimo successo. Tre anni dopo morì a Parigi.

Olga Boznańska fu celebre soprattutto come ritrattista. Applicava il colore con piccoli tocchi di pennello e aspettava che si asciugasse. Con l’andare del tempo rinunciò alla tela, preferendo il cartone, grazie al quale otteneva la caratteristica opacità con raffinati effetti di colore. Sarebbe sbagliato legare Boznańska all’impressionismo. La differenziava da essi il rapporto con la natura. Alla esaltazione della luce degli impressionisti, ella sostituiva nei suoi ritratti una penetrante analisi psicologica e il raggiungimento di una forte espressione. La sua tavolozza velata di nebbia non ha molto in comune con la fantasmagoria dei colori tipica di Monet, Van Gogh, Renoir. Mentre gli impressionisti uscivano dai loro atelier e studiavano l’influenza della luce solare sul colore, Boznańska non dipingeva quasi mai all’aperto. Inoltre non trattava (al pari degli impressionisti) la figura umana come elemento del paesaggio. Si concentrava sul ritratto psicologico, che rispecchiava l’intima verità del soggetto dipinto, e non un istante fugace o una sfavillante macchia di colore. Nei suoi quadri la luce vive di vita propria, a prescindere dalle condizioni atmosferiche o dalle ore del giorno.

Verso il 1900 consolidò il suo stile così personale. Nella sua pittura dominano la relativa chiarezza del colore e il gioco dei toni e delle sfumature, che conferiscono ai quadri la loro particolare nebulosità e misteriosità. Per commissionare un suo ritratto bisognava mettersi in “lista di attesa”, e quasi implorare la pittrice, a meno che ella non rimanesse affascinata dal volto di qualcuno. Non abbelliva i visi, ma cercava di trovare i tratti caratteristici, la verità celata nel soggetto. E’ noto che gli occhi sono lo specchio dell’anima, e per questo essi sono così importanti nei ritratti di questa pittrice. Essi svelavano il reale carattere della persona. Per questo il risultato finale non sempre accontentava i suoi clienti. Alcuni di loro potevano sentirsi perfino smascherati e decidevano di non ritirare il ritratto commissionato.

 

(C) by Paolo Statuti

 

Alcuni quadri di Olga Boznańska

 

boznanska

natura morta con fiori

Natura morta con fiori

 

Il pittore Józef Czajkowski

Il pittore Józef Czajkowski

Il pittore Paul Neuen

Il pittore Paul Neuen

 



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