In questa terzo capitolo analizzeremo una parte molto simbolica della cerimonia. L’uomo perde la sua beatitudine, rappresentata dalla vita semplice e relativamente primitiva esistente prima della sottomissione simbolica del popolo alle “forze materiali” avvenuta durante la narrazione dell’opera “La Tempesta”. Assistiamo alla rappresentazione di uno scenario molto caro all’elite ben interpretata da Isambard Kingdom Brunel e “compagni”: una massa indistinta di operai che lavora all’unisono per soddisfare le ambizioni di un gruppo di uomini ricchi e potenti, (ricorda molto Metropolis) nell’intento di costruire la nuova Gersualemme (Zion) ovvero la città del falso dio demiurgico.
LA TEMPESTA – UN RIFERIMENTO AL DEMIURGO
E’ utile, al fine di comprendere al meglio questo importante passaggio, riprendere la nostra analisi dall’opera di Shakespeare, la Tempesta. Come visto nella seconda parte di questa interpretazione si tratta di uno “specchio” di ciò che è avvenuto e avviene tuttora nella realtà, ovvero l’asservimento delle masse tramite l’illusione e lo sfruttamento della magia/tecnologia che limita il vero potenziale spirituale insito in ogni uomo. L’obiettivo? Incatenare completamente le masse al giogo della materia, servendola ed elevandola a divinità.
Il fulmine è un simbolo di potere, nell’antica Grecia e Roma era l’emblema distintivo di Zeus il padre degli dei e degli uomini. A livello esoterico rappresenta il demiurgo, ovvero il “creatore” del mondo materiale. Anche nella Bibbia possiamo trovare riferimenti a tale simbologia:
“Gesù disse loro – Ho visto Satana precipiatare dal cielo come un fulmine” – Luca 10,18
Nei miti della massoneria corrotta e dello gnosticismo oscuro questa mitologia luciferina è molto più antica di quanto riportato dagli ebrei e dai primi cristiani. Questi ultimi secondo i profeti della Massoneria deviata, hanno ignorantemente frainteso e volutamente distorto il racconto al fine di assecondare il volere del dio locale degli Israeliti: Yahweh il Demiurgo.
Quindi, nello gnosticismo e nella massoneria degenerati Lucifero non ha nessuno degli attribuiti “distruttivi” della tradizione cristiana, piuttosto, egli è l’incarnazione della illuminazione e della ragione.
Il luciferino Albert Pike è riconosciuto come una delle autorità supreme dell’”Arte” e i suoi libri contengono molte informazioni sui rituali e le pratiche segrete della Massoneria. Nel suo libro, Morals and Dogma ci dà una descrizione di Lucifero, distorcendo però il vero scopo.
“Il dia
LA DISCESA NELLA MATERIA – CHE LA GRANDE OPERA ABBIA INIZIO
Dopo un breve silenzio, cominciamo ad udire suoni di tamburi, che, oltre ad introdurci al Pandemonium, rappresentano la vibrazione, il movimento, il chaos della materia primordiale.
Ecco cosa ci dice il Terzo Principio Ermetico a riguardo:
Ecco l’uomo che discende figurativamente dal paradiso al mondo materiale.
IL PANDEMONIO
Dopo “La Tempesta” assistiamo allo spezzone Pandemonium. Pandemonium è la capitale dell’inferno in Paradiso Perduto (Milton), E’ la rappresentazione biblica della caduta di Satana dal Cielo. Milton coniò il termine per indicare il luogo di adunanza dei demoni la cui erezione viene narrata alla fine del libro 1. Questa enorme struttura, progettata dall’angelo caduto, Mulciber, è destinata a rivaleggiare con le celesti mura (uno dei tanti esempi in Paradise Lost è come Satana stesso “imiti”, Dio, non riuscendo però a raggiungere le vette della gloria a cui aspira).
Il gruppo di “perfetti” della “General Omnibus Company” osserva con interesse la trasformazione del territorio britannico nella “capitale dell’inferno” o più semplicemente Pandemonio. Attraverso gesti/movimenti coordinati, questi massoni/illuminati insegnano al popolo a lavorare e a produrre.
Queste brevi scene si ripeteranno ancora nel corso della cerimonia e sottolineano, ulteriormente, il distacco, non solo a livello estetico, ma anche a livello conoscitivo, presente tra la “massa” e l’elite. Gli illuminati, possedendo conoscenze superiori ed ermetiche rispetto l’uomo comune, mantengono quest’ultimo in un perenne stato di ignoranza, al fine di avere un controllo totale sulle sue attività.
Osservando meglio, potremo notare la presenza di una forte simbologia massonica. Viene infatti riprodotta (e solo leggermente camuffata) la cosiddetta “Mano Invisibile”:
Questa simbologia si dice essere ispirata al capitolo dell’Esodo 4:6. In questo versetto biblico, il cuore (“petto”) sta per ciò che siamo, la mano per quello che facciamo. Può quindi essere interpretato in questo modo: Quello che siamo è ciò che in ultima analisi, facciamo. Il significato simbolico di questo gesto potrebbe spiegare il motivo per cui è così ampiamente utilizzato dai massoni più importanti. La mano nascosta consente agli altri iniziati di sapere che l’individuo raffigurato nell’opera fa parte della confraternità segreta e che le sue azioni sono ispirate dalla filosofia massonica e dalle sue credenze. Inoltre, la mano che esegue le azioni viene nascosta da un vestito, che simbolicamente si riferisce alla natura occulta delle azioni massoniche. Per un ulteriore approfondimento sulla tematica consiglio la lettura di questo articolo.
Durante la costruzione della “Nuova Babilonia” vediamo emergere dal terreno delle enormi ciminiere. Nel contesto del rituale, però, esse assumono un significato completamente diverso. Sono dei pali sacri.
Un palo di Asherah è un albero o un palo sacro situato vicino ai luoghi di culto cananei per onorare la dea madre ugarita Asherah. Questi pali sacri vennero utilizzati nelle celebrazioni e sono all’origine dei “Pali di Maggio” inglesi. Asherah è la dea della luna pagana (consorte di Yahweh) la quale ebbe origine nell’antica Babilonia sotto il dominio di Nimrod e di sua moglie, Semiramide. Lo stesso palo è un simbolo fallico che rappresenta la divinità solare. Di solito in basso vi è un cerchio che rappresenta l’energia femminile, andando così a formare un concetto esoterico importante, l’unione del maschile e del femminile. Riguardo a questi pali Dio si è espresso in questo modo, “non si dovrebbero erigere pali di Asherah accanto all’altare costruito per il Signore tuo Dio” (Duet. 16:21). “Ahab si è impegnato più di tutti i re di Israele messi assieme per scatenare l’ira del Signore, il Dio d’Israele e ha pure eretto un palo di Asherah “(1 Re 16:33)…così dovrete comportarvi: abbattere i loro altari, spezzerete le loro pietre sacre, ridurrette in frantumi i loro pali sacri e brucerete i loro idoli nel fuoco. (Duet. 07:05)
Per maggiori informazioni su Asherah vi consiglio di leggere questo articolo.
Su un paio di questi pali sacri possiamo vedere disegnati dei rombi, un altro simbolo massonico, che trova una perfetta contestualizzazione in questo rituale/cerimoniale.
Il simbolo del rombo appare in ogni epoca, cultura, religione, setta esoterica e tradizione spirituale. I diamanti vennero apprezzati come gemme fin dai tempi antichissimi. Diamante deriva dalla parola greca “adamas” o “autentico”, “immutabile”, “indistruttibile”, “indomabile”. Un diamante dura per sempre, ci ha insegnato la pubblicità della De Beers e i massoni che hanno incluso il rombo nel design delle loro opere, tra cui chiese, castelli e cattedrali.
La simbologia del rombo/diamante è diffusa in tutte le antiche civilità della Terra
Il diamante rappresenta sia il terreno sia qualcosa che dura per sempre, simboleggiando l’eternità e uno stato più elevato raggiungibile dall’essere umano – un’apoteosi, che culmina nell’acquisire capacità fisiche e spirituali superiori.
UN ANELLO PER DOMARLI TUTTI
Proseguendo nello show assistiamo alla forgiatura di un cerchio, eseguita grazie a decine di operai che con un martello colpiscono (per finta) il metallo arroventato. Questo immaginario è un chiaro riferimento al Massone Costruttore, già nominato nel secondo capitolo di questa serie:
Partendo dalle parole utilizzate per descrivere la scena, descriveremo al meglio il concetto di cerchio magico, contestualizzandolo nella cerimonia:
“Tutte le energie scatenate dalla rivoluzione industriale, si sono ora addensate al centro del palco creando un’enorme anello. Si tratta di uno dei momenti magici, soprattutto per gli spettatori qui allo stadio, non solo perchè stanno guardando questo incredibile momento , ma anche perchè ne possono sentire l’odore. Hanno trovato un modo per pompare tutto quel fumo, che puzza di zolfo, verso le 65.000 persone presenti.”
La forgiatura dell’anello rappresenta un escamotage linguistico/visivo per la creazione del cerchio magico. All’interno del cerchio è possibile vederne la quadratura, che viene solo leggermente offuscata.
Possiamo vedere dunque i quadranti dei quattro elementi. Il cerchio magico è lo spazio all’interno del quale vengono concentrate e sviluppate le energie per portare a compimento parti di rituale. Quando le streghe disegnano un cerchio magico, viene visualizzato il fuoco al suo interno cosa avvenuta visivamente durante la cerimonia olimpica. Momenti magici? Questa è pura MagicK! L’odore di zolfo pervade l’atmosfera quando potenti demoni vengono richiamati.
Come gli anelli magici forgiati nei fuochi di Mordor di Tolkien (Il Signore degli Anelli), quello della cerimonia ha un ruolo fondamentale. Assistiamo infatti alla scena in cui viene elevato e unito agli altri quattro anelli a formare il simbolo delle olimpiadi, facendo piovere fuoco dal cielo.