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Olimpiadi, cronaca di una sconfitta annunciata

Creato il 11 settembre 2013 da Istanbulavrupa

Olimpiadi, cronaca di una sconfitta annunciataOrmai se ne leggono di tutti i colori: soprattutto quando scrive confonde giornalismo e attivismo politico, fatti e opinioni. Come sapete, le Olimpiadi del 2020 sono state assegnate dal Cio a Tokyo: e Istanbul, dopo aver sconfitto Madrid nella prima votazione, ha ceduto per 60 a 36 in quella finale a due; questa è una delle “analisi” in cui mi sono imbattuto online:

Mentre ieri ‘Istanbul 2020′ si giocava a Buenos Aires le ultime, disperate chances di non gettare al vento la sua occasione storica, a Istanbul la polizia cingeva ancora una volta d’assedio la zona del parco Gezi per tenerlo chiuso agli istanbulioti. Stanno qui, in questa immagine parallela, le radici profonde della sconfitta turca. Al ballottaggio del sogno olimpico, Istanbul aveva perso più di tre mesi fa, con la gestione repressiva e sciagurata delle proteste popolari da parte del premier Tayyip Erdoğan.

Dico: ma hai parlato con qualche membro votante del Cio? Ci sono state indiscrezioni rese pubbliche? Come fai a stabilire che gli eventi di Gezi hanno avuto non solo una qualche influenza nelle decisioni di voto, ma un’influenza decisiva?

Ovviamente, gli elementi che hanno pesato nella scelta sono ben altri: il Giappone è un paese ricco e sperimentato nell’organizzazione di grandi eventi sportivi, che offre garanzie e pochi rischi (nonostante il disastro nucleare di qualche tempo fa); la Turchia è un paese emergente, non ricco e ancora da strutturare in quanto a infrastrutture, in più geopoliticamente fragile. E invece, no: Gezi come centro dell’universo! Che poi: e le Olimpiadi assegnate a stati autenticamente autoritari come Cina e Russia (dove si svolgeranno quelle invernali l’anno prossimo)? No, Gezi! Ma per favore…


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