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Olivia - ovvero la lista dei sogni possibili.

Creato il 01 giugno 2012 da Tazzina @tazzinadi

Olivia - ovvero la lista dei sogni possibili.
Olivia - ovvero la lista dei sogni possibili.
Questo libro principalmente racconta della serendipityserendipità, quel concetto secondo cui trovi qualcosa mentre ne stavi cercando un'altra. La serendipità nella vita di Olivia, detta Olli.
Ed è esattamente questo il modo con il quale è arrivato a me, per serendipità, ed è così che ho iniziato a leggerlo. Cercavo qualcosa di diverso, che non sapevo nemmeno io, ma ho trovato Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili. 
Quello che non si dice però troppo spesso della serendipità, ma è sottinteso, è che ciò che trovi è sempre meglio di quel che andavi cercando in origine o che ti aspettavi. 
Quindi ringrazio Paola Calvetti, l'autrice, che non lo sa forse ma mi ha regalato un momento di vera serendipità nella mia stessa vita, e non è la sola cosa che mi fa sentire vicina al personaggio di Olivia.
"In realtà, con le braccia indolenzite e i piedi che formicolano, devo assomigliare alla Donna al Café di Van Gogh o a quei depressi senza fede che Hopper faceva stravaccare al bancone dei bar tra livide frange di luce".
Tutta la sequenza iniziale è la quintessenza di una generazione, i famosi trentenni, nella quale mi sono identificata, per ragioni anagrafiche, in modo spaventoso. Olivia perde il solito lavoro che insomma si sa oggi per molti è la prassi, neanche da dirlo, ed è molto più frequente perderlo che trovarlo e quindi eccola che si ritrova con la sua scatolina di oggetti personali, i suoi trentatré anni, la sua città sotto la neve. 
La sensazione di arrancare, di mettersi in salvo senza l'ausilio del "domani" si compone proprio bene sotto gli occhi del lettore. E subito si finisce per pensare: vediamo se (e come) lei sopravvive. 
In stato di ansia e mortificazione da primo giorno di non lavoro, si rifugia in un bar tabacchi. E anche questa è una cosa che i trentenni conoscono bene. Perso (scaduto) il trecentesimo lavoretto, che si fa di bello? si va a bere un caffè. Per non restare a casa, per avere l'impressione di essere ancora in mezzo al mondo. E il mondo che prende vita da questo magmatico tavolino però è tutt'altro che scontato. 
Lì nascono le liste. I progetti di Olivia, all'insegna di una decrescita all'inizio non scelta ma poi bella, in effetti felice.
("Rinunce: I regali. Alternative: Riciclare - dichiarandolo - quelli non graditi; confezionare piccoli, creativi pensieri con le mie mani"). 
E nasce magari l'idea di aprire un blog. Uhm, alzi la mano chi non ha pensato di aprire il suo blog in uno di quei momenti lì?!
E poi ci sono i suoi pensieri, i ricordi, gli incontri, i sogni, i desideri, le idee, la forza di volontà, la contemporaneità più minuziosa - Linkedin, l'iPhone, i gruppi d'acquisto, "coltivare la certezza che la vita continua" e Diego. 
Di Diego non vorrei dire nulla, perché è un'esperienza anche questa da leggere e da vivere in solitudine, secondo me, tra lettore e autrice. 
E ci sono tante altre cose, in questo delizioso libro, adorabile già dalla copertina. 
A me poi Paola Calvetti pare una persona, prima ancora che una scrittrice, brava. Non so trovare una parola più chiara. E l'ho dedotto dai suoi video, che ho visto in rete, se potete cercatela: il modo in cui racconta questo suo romanzo mi ha commossa. 
Una scrittrice "di oggi", che sta vicino ai suoi lettori volentieri, e si vede e si sente. Questo di lei mi ha colpita molto.
E il suo impegno a osservare i personaggi con serietà e vero amore, dipingendone un ritratto realistico, sincero. Raramente ho visto una fotografia di me stessa (una polaroid?) più fedele di questa.


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