Parlare di Shoah, di olocausto, di gulag, di foibe, di deportazioni, e di ogni sorta di violenza inferta all’umanità, dai regimi più disparati, non è mero diletto storiografico, ma è tenere viva la memoria. Una memoria necessaria, ad esempio, per comprendere come, quello che accade da anni nel Mediterraneo altro non è se non l’ennesimo atroce sacrificio di vite umane, di ‘questo o quel regime’, mentre tutti fanno finta di nulla.
E allora si, la storia, a partire da quella quotidiana e più immediata, si riduce a mero diletto autoreferenziale, ad uso di chi non ha la benché minima capacità di guardare oltre il suo misero naso. Chi, insomma, non avendo prospettiva di vita resta vittima del suo stesso limite visivo. Si avvita su sé stesso. Implode, portando con sé quello che gli sta attorno, tutto e tutti.
Del resto, è quello che da sempre accade ai regimi: al loro culmine affondano nelle loro stesse acque.
Pacman
Nostradamus
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Snake