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Olona. Un fiume

Creato il 05 maggio 2012 da Iniziativa21058


Sabato 5 maggio alle 17.30, a Tradate presso la vecchia Biblioteca in via Mameli verrà proiettato il documentario "Olona. Un fiume". Qui un assaggio del pregevole documentario, denso di testimoinanze.
 Il filmato è stato girato nel 2004 dai registi Mario Colombo e Luca Fantini.
La distribuzione del documentario “Olona, un fiume” presso le biblioteche dei comuni rivieraschi è curata da Legambiente Lombardia. L'obiettivo è integrare tale documento negli archivi di audiovisivi di codesti enti.
L'iniziativa si inserisce nel progetto “Obiettivo Olona”, realizzato in collaborazione e con il contributo di Regione Lombardia e Irealp nell'ambito del Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura.
 Qui il commento sul documentario di Maurizio Macchi per  Pellicola Saduta
Olona. Un fiumeNasce alle Fornaci della Riana, nella frazione di Rasa, coi suoi 131 km di lunghezza attraversa poi le province di Varese, Milano e Pavia ed infine sfocia nel Po. Ma prima di gettarsi nel fiume più lungo d'Italia, il corso dell'Olona sfiora i comuni di tutta l'omonima valle, formando le cascate di Valganna, passando per Lozza, ammirando la Collegiata e il Castello di Monteruzzo di Castiglione Olona, attraversando Castellanza e giungendo nella Pianura Padana nei pressi di Legnano, Rho, Pero e quindi Milano. Qui, infilatosi sotto il manto stradale, scorre coperto sotto San Siro, Lampugnano, poi esce dal capoluogo lombardo e ritorna in superficie a Rozzano, giusto prima di dare uno sguardo al Pavese e terminare il suo viaggio a San Zenone.
In passato, tutti questi luoghi hanno vissuto in sintonia con l'Olona e il suo ecosistema, adattandosi, sfruttando con equilibrio le sue acque per la pesca, per i mulini, oppure anche solo per un bagno. Quando poi, con l'avvento dell'industrializzazione e Olona. Un fiumel'allontanamento del mondo contadino, il fiume è cominciato ad essere una risorsa da consumare fino all'ultimo da parte delle varie fabbriche e imprese, questo equilibrio si è rotto, l'Olona è stato inquinato, sempre di più, fino a raggiungere il primato negativo come uno dei corsi d'acqua più sporchi d'Italia.
Ora, quasi ignorando la malinconia delle persone più anziane, la generazione del presente sembra non conoscere nemmeno la storia di questo importante fiume, com'era qualche decennio fa, quali piante vi crescevano, quali animali vi vivevano. Cosa aspettarsi dal futuro?
Dopo aver introdotto - per niente troppo superficialmente - la vita passata dell'Olona, è il documentario "Olona, un fiume" a dircelo. Diretto da Mauro Colombo e Luca Fantini (quest'ultimo anche montatore e direttore della fotografia) e patrocinato da Legambiente, è un film realizzato col contributo del Consorzio volontario per la tutela, il risanamento e la salvaguardia delle acque del fiume Olona, della Mazzucchelli 1849 s.p.a. e dei Comuni di Castellanza e di Castiglione Olona. Tra le altre cose, ha partecipato all'Imaginaria International Film Festival di Conversano e (fuori concorso) al Sondrio Film Festival, nonché essere stato Olona. Un fiumemezzo d'introduzione per numerosi dibattiti sull'argomento in incontri e convegni tenuti in Lombardia.
Alternando riprese delle due facce dell'Olona - parti molto sporche e tratti invece davvero suggestivi - e interviste ad esperti del settore ma anche ad abitanti della zona che hanno conosciuto l'Olona prima dell'avvento dell'inquinamento, il film ci porta a conoscenza di ciò che il fiume è stato, ma soprattutto di ciò che il fiume sarà: la costruzione, il funzionamento e la gestione dei depuratori (ci si concentra su quello di Olgiate Olona), la creazione dei Parchi nella Valle (Medio Olona, Rile Tenore Olona), atti al recupero e alla valorizzazione ambientale e culturale della zona. Progetti che in questi anni iniziano a dare buoni risultati e a sanare le ferite dell'Olona. Dei segnali quindi che non lasciano indifferenti.
Facendo un piccolo appunto tecnico alla pellicola, peccato solamente per qualche passaggio inserito un po' meccanicamente che talvolta spezza il buon ritmo con interventi che mirano forse un po' troppo direttamente all'emozione facile e a retorici didascalismi.
La Locandina la trovate qui: http://upload.legambiente.org/blogs/Locandina%20a4.pdf

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