“Io sono un seme che ingloba
Tutto quello che si può sognare.
E’ questo quello che Io sono,
è questo quello che Tu sei.”
(Prem Rawat)
E’ scritto nel Katha Upanishad (VI, v. 17) che l’uomo è simile a un filo d’erba che viene sfilato dalla sua guaina, perciò l’uomo interiore deve estrarre sé stesso dal suo fodero corporeo per evolvere. E’ lo sviluppo dello spirito che produce il “corpo di luce” o “corpo radiante” della filosofia induista che è il “corpo rilucente” della filosofia neoplatonica: ed è così che l’uomo s’innalza a ritrovare il Sé spirituale.
Il Sé superiore viene riconosciuto nella mente purificata da una conoscenza maturata internamente con cui entriamo nello spazio Turiya, in cui cessa ogni separazione poiché percepiamo noi stessi negli altri, e in cui possiamo conoscere la nostra profonda radice divina che è il substrato immateriale di ogni manifestazione materiale. Se in ogni cosa vi è il seme del Tutto è pure vero che, in tutti gli aspetti della manifestazione reale si può vedere la totalità spirituale che è insita nella molteplicità.
Se tale luce risplende di noi, ovunque possiamo ritrovare questa luce malgrado il fatto che, in ogni cosa materiale ci sia una differente qualificazione di tale energia infatti, in ogni cosa predomina una qualità e “tutte le cose sono visibili in ciascuna.” Sono queste assonanze energetiche che ci offrono l’immagine, seppure incompleta e confusa, della magnificenza onnipotente della Fonte di energia della nostra radice originaria, in cui esiste la massima potenza espansiva.
Dicono che la Mente Universale è un immenso archetipo in cui vive tutta la potenzialità della realtà e tutte le possibili evoluzioni ulteriori, e che costituisce l’unica origine della creazione materiale che avviene tramite la dualità primordiale che è articolata sull’equilibrio dei poli opposti di luce/ombra, male/bene, alto/basso, etc., e da cui sorgono tutti gli esseri, e tutto il mondo materiale.
E’ da questa Fonte che sgorgano le energie che producono la forma della realtà spazio temporale, e in cui vengono rispecchiati anche i diversi livelli di qualità con cui sono stati creati tutti i mondi e gli universi che si sono succeduti nei cicli evolutivi, e che si susseguiranno per l’eternità. E’ in questi archetipi che sono conservati i ricordi dei mondi creati e conclusi prima di quelli attuali.
E‘ da questa Fonte radicale che sgorgano i semi delle nostre possibilità future poiché, nelle manifestazioni e nelle forme di ciò che è presente vi è conclusa e definita solo una limitata tipologia di spazio e di tempo, ma in essi vi è anche una prima radice che è onnipotente ed eterna evoluzione futura. La radice della realtà materiale è mulaprakriti, che è come un sottile velo gettato sul Supremo Brahman, ed è solo tramite quel sottile velo che noi possiamo contemplare la realtà materiale.
Così è evidente che una totalità può manifestarsi solo tramite un’autolimitazione della sua natura, poiché è solo da una riduzione di virtù illimitate e infinite che si origina una esistenza specifica di materia che costituisce una determinazione di qualità. E’ questo il motivo per cui avviene che è solo tramite tale velo che si possa rielaborare la materia che costituisce gli universi, poiché l’Entità Suprema è contemporaneamente la vita che informa, la vita che governa, e la vita che domina l‘universo materiale.
E’ questo il motivo per cui il velo è detto il “Signore di Maya” in quanto Maya è l’illusione e il principio di una forma sempre illusoria per la struttura e la durata limitata e transitoria, seppure essa sia perfusa di possibili trasformazioni che si imprimono sulla realtà percepita. Secondo l’induismo l’energia dell’Entità Suprema equivale ad “un moto vorticoso di rapidità inconcepibile” che produce dei fori nello spazio, cioè è una forza che imprime il suo sigillo nella radice della realtà materiale.
Questo vortice di energia viene ricoperto dalla forma costituita dagli atomi, che sono le radici, o i semi della realtà materiale che si diffondono tramite le loro aggregazioni e le loro diffusioni in tutto l’universo, similmente nell’Alto e in Basso. E’ così che l’induismo ci insegna che tutta la materia universale è vivente, e che ogni forma di vita partecipa della natura e dell’energia dell’Entità Suprema, perciò c’insegna che non esistono delle forme materiali che mancano di tale energia vitale, seppure la vita dello spirito non possa limitarsi alla materialità.
E se ci pensiamo a fondo sapremo pure che lo spirito può fare a meno della materia, mentre la materialità abbisogna sempre dello spirito per essere animata dalla vita. L’energia dell’Entità suprema è nella creazione di vari mondi, in cui tale fonte energetica assume una specifica forma vitale, ed in cui la forza universale si autolimita per poter essere contenuta nella struttura atomica del mondo e delle cose materiali originate. Queste creazioni sono delle involuzioni riduttive della Ineffabilità Primaria e originaria dell’Archetipo Supremo di ciò che è sempre stato, e di ciò che sempre sarà per tutta l’eternità.
Dal deflusso dell’unica realtà si esprime una potenzialità innata che attiva dei successivi poteri concreti attivi che hanno lo scopo di farci evolvere dalle forme più primitive fino a divenire delle tipologie sempre più raffinate per rispecchiare tutta la maestà della Divinità. In questo modo sappiamo che le evoluzioni materiali sono possibilità e modalità in cui vengono preparati i materiali dei mondi, da cui si ottiene la successiva strutturazione di abitazioni materiali per una conclusiva finalità nell’evoluzione degli esseri che abitano tali mondi creati.
Nella struttura degli esseri che abitano questi mondi vi è l’obiettivo di far evolvere lo spirito insito nell’involucro della materia tramite delle successive mutazioni per la progressiva opera di perfezionamento dei suoi materiali costitutivi potendo così elevare il livello di coscienza e di consapevolezza spirituale, e la qualità materiale della creatura. E’ così che noi affiniamo la nostra arma per affrontare il mondo in cui viviamo, e lo facciamo imparando ad apprezzarlo in tutta la sua compiutezza tramite l’ausilio di occhi più raffinati spiritualmente, poiché essi vedono più profondamente nella potenzialità evolutiva della realtà materiale.
Nel mondo esistono molti tipi di materiale e vi sono delle enormi differenze nella costituzione dei diversi organismi viventi, in quanto vi sono differenze di consapevolezza negli esseri minerali, vegetali e animali fino all‘essere umano. Tutto ciò avviene sebbene vi siano degli elementi primari comuni in cui sono combinati gli elementi solidi, liquidi e gassosi che si completano trasmutando poiché hanno conservato il ricordo, nel loro midollo, del germe o del seme radicale che è l’essenza della loro natura originaria divina. In questo mondo osserviamo vari stati di esistenza materiale e delle diverse gradazioni di qualità energetica causanti la varietà e l’iridescenza del mondo materiale.
Questa molteplicità di forme viene prodotta dalla modalità in cui sono assemblati gli atomi fisici, poiché la combinazione degli elementi primari è costituita da ossigeno, idrogeno, azoto, cloro, etc., cioè da una mistura di elementi chimici di cui tutta la materia è fatta. Nel modo fisico abbiamo un modello preciso che, per assonanza, struttura similmente anche ogni altro piano della realtà superiore, poiché la medesima struttura organizza sia il microcosmo che il macrocosmo che si rispecchiano in Alto e in Basso.
Sarà poi dall’evoluzione dei materiali essenziali di tali mondi che produrranno delle forme vitali sempre più evolute, in cui si attualizzeranno delle potenzialità che sono insite nell’essenza della Fonte radicale che esprime il desiderio di originare un mondo. Tale Fonte è sempre invisibile nella sua azione ma tutte le forme che essa produce la condividono nella loro anima, ed è questa la via regolatrice per poter aggiustare il tiro del nostro pensiero sulla consapevolezza della circolazione energetica delle guaine materiali.
Nella forza energetica vi è una gerarchia ai cui diversi gradini corrispondono delle omogeneità e delle stabilità nelle forme, e una diversa qualità di sensibilità e di coscienza: queste sono le prerogative della struttura energetica degli organismi viventi. E’ questo il motivo per cui esistono dei livelli crescenti di complessità e di potenza evolutiva nei regni minerali, vegetali, animali fino all‘uomo in quanto, anche l’uomo è costituito di elementi solidi, liquidi e gassosi ma, in lui, tali costitutivi primari si uniscono ad una struttura superiore spirituale eterea e potente, in quanto è nello spazio dell’etere che ogni energia spirituale fluisce liberamente per agire.
E’ con un duplice meccanismo energetico simile che l’essere umano usa le sue impressioni sensoriali, e poi le trasmette nello spazio esterno e interno affinché siamo utilizzate come materiali costitutivi della sua consapevolezza, e del suo mondo. La potenza della duplice proiezione è proporzionata alla qualità energetica che viene prodotta dalla disciplina personale di coltivazione di essa per elevare la sua efficacia qualitativa, e questa Energia Creativa è un talento di cui tutti siamo dotati sin dall‘origine.
Questa è la natura della nostra vita più specializzata, che l’induismo chiama prana, da cui viene la potenza energetica, e che è l’alito vitale divino da cui ogni vivente trae il suo nutrimento, poiché tale forza viene infusa direttamente dalla Fonte della Vita universale che la fornisce ad ogni singola creatura, perciò essa si manifesta nel mondo materiale e che ci offre tutta l’energia necessaria per farci evolvere fino alla nostra più perfetta evoluzione, che è la forma umana divinizzata.
Buona erranza
Sharatan