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Oltre Itaca

Da Gabrielederitis @gabriele1948

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Giovedì 27 settembre 2012

CAMMINARSI DENTRO (416): Non poter amare

Il dolore più intenso non è l’infelicità, bensì l’incapacità di tendere alla felicità; l’intelligenza può solo fingere, per sopravvivere, di non accorgersene, anche se il riso della conoscenza prorompe forte e disincantato. – CLAUDIO MAGRIS, Itaca e oltre

E’ doloroso ricevere da una cara amica la notizia della fine dell’amore della sua vita. E ancor più doloroso sentirle dire che il dolore che la sta devastando non è dato dalla perdita della persona amata ma dal non poter amare.
Uno spirito analitico non tarderebbe a scorgere dietro tutto ciò nient’altro che lutto. Noi crediamo, invece, che si tratti d’altro. Questa infelicità, che conosciamo bene, che molti conoscono per non essere parte della schiera dei favoriti degli dèi, è l’impossibilità di cogliere la felicità, di afferrarla, pur avendola a portata di mano.
Come non pensare, infatti, che là fuori ci sono innumerevoli persone alle quali sarebbe possibile dare il proprio amore e nello stesso tempo sentire che ora non è prudente, che sarebbe solo un modo per compensare una mancanza, che a un’illusione finita si corre il rischio di aggiungere una nuova illusione, aprendo il proprio cuore alla persona ‘sbagliata’?


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