Oltre la Casta

Creato il 15 agosto 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Se le indennità e i benefit dei parlamentari vi hanno fatto irritare, sappiate che c’è di peggio. Ci sono dei dipendenti statali trattati come dei veri pascià: sono i sei direttori centrali del Demanio, delle autorità quasi mitologiche, trattate con i guanti di velluto.

Hanno uno stipendio di circa 300 mila euro l’anno, mentre i pari ruolo delle agenzie fiscali prendono un terzo in meno. Non possono mancare ovviamente dei benefici a cinque stelle da far rizzare i capelli: foresteria riservata con tavolo di cristallo al quinto piano del palazzo al numero 38 di piazza Barberini a Roma, ristorante di alta qualità con prezzi da fast food (7 euro e 50 per un pasto completo) che secondo alcuni non avrebbe neppure i permessi, terrazza con gazebo per il relax. 

Per non parlare delle auto: Audi, Bmw e Volvo di grossa cilindrata, il cui leasing è stato rinnovato un mese fa. Tutte con il contrassegno per viaggiare nelle zone a traffico limitato: 600 euro a botta. Le auto sono così grosse che hanno dovuto chiamare i muratori per allargare l’ingresso del cortile. Se poi i manager prendono una multa, se ne occupa l’ufficio del personale e tanti saluti.

Fanno tutti parte del Comitato di Gestione, il che vuol dire un gettone ogni riunione. A fine anno poi, bonus di 50 mila euro semplicemente per aver rispettato il contratto di servizio con il Ministero del Tesoro.

I 6 superfortunati sono Carlo Bertagna, vice direttore, Paolo Maranca, capo dell’area operativa, Antonio Ronza, direttore delle risorse umane, Edoardo Maggini, direttore della pianificazione, Bruno Finmanò, responsabile degli affari finanziari, e Marco Cima, direttore finanziario. Poi c’è il direttore Maurizio Prato, che però, a quanto pare, lavora in spirito di servizio, ossia senza nessun onere per le casse dello Stato.

Fonte: Il Fatto Quotidiano


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