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“Oltre le regole”

Creato il 18 aprile 2010 da Cinemaleo

“Oltre le regole”

2009: The Messenger di Oren Moverman

“Oltre le regole”
“Oltre le regole”
“Oltre le regole”

Negli States il tripudio della critica è stato unanime, lo stesso sta accadendo in Italia.

“…l’israeliano Moverman, che ha conosciuto direttamente per 4 anni la vita militare nel suo paese d’origine, porta sullo schermo il dolore della perdita priva di senso di una vita” (MyMovies), “Un film da vedere” (Il Riformista), “…è il più bel film sul lutto militare” (Il Giornale), “Un film sulla guerra che non mostra la guerra. Niente rappresaglie, niente scontri a fuoco, niente fronti da difendere. Ma tutto il dolore lacerante del non senso, dell’assurdo delle morti” (FilmReview), “Film importante e potente… Un film di morte dove la vita è inevitabile protagonista. Da vedere e rivedere” (Il Sole 24 Ore).

Negli USA al successo della critica non è corrisposto un egual successo nelle sale (anche perché il film è stato mal distribuito): la speranza è che da noi il film venga, come merita assolutamente, premiato dagli spettatori stanchi che il grande schermo sia un invito, più o meno palese, al letargo del cervello e della sensibilità.

Un autentico gioiello questo Oltre le regole (il titolo italiano, una volta tanto, non travisa il senso del film ma sarebbe stato comunque meglio mantenere l’originale) che imperdonabilmente l’Academy si è lasciato sfuggire, preferendogli prodotti banali o inutili. Un film che colpisce allo stomaco, certo non facile ma imperdibile come denuncia di ciò che la guerra comporta e come analisi di una società per molti, e non a torto, «guerrafondaia» ma capace -come poche- di scrutare la propria coscienza senza remore e paure: basti pensare a quanto Hollywood ci ha detto, negli ultimi tempi, in film importanti come Leoni per Agnelli, Nella valle di Elah, Redacted, Green Zone, Syriana, Jarhead … Un film che evidenzia soprattutto come un mondo che faccia delle regole rigide il principio basilare sia intimamente insicuro e abbia scarsa fiducia negli esseri autonomi e pensanti: stridente contraddizione di un democrazia che ha paura che l’uomo ragioni con la propria testa.

Stile secco e asciutto, nessuna parvenza di retorica o inutili sentimentalismi (dato l’argomento il pericolo era incombente), con alla base “una sceneggiatura sbalorditiva” (come afferma giustamente Ciak), una sceneggiatura meritoriamente premiata a Berlino (il mancato Oscar grida vendetta) che costituisce una profonda riflessione sulla morte e sul dolore.

Oltre le regole è un film duro e intenso, toccante e sconvolgente (stupisce che Oren Moverman sia alla sua prima opera di regista), impreziosito dalla performance dei tre eccezionali protagonisti, uno più bravo dell’altro. Ben Foster è da plauso nel ritratto di un uomo ferito nel fisico e nello spirito, Woody Harrelson è semplicemente magistrale in un ruolo particolarmente sgradevole (e dalla segreta fragilità), Samantha Morton conferma di essere una delle migliori attrici oggi in circolazione.

p.s.

Scrive Il Messaggero: “Orso d’argento a Berlino 2009, ci ha messo più di un anno a uscire in sala. Così vanno ormai le cose nella nostra sperduta provincia”. Concordo.

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premi e riconoscimenti

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“Oltre le regole”


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