Bambini della tribù Kara che guardano attraverso le finestre, Omo Valley, Ethiopia, 2013 © Steve McCurry
Alla Reggia di Monza è arrivata la nuova mostra fotografica di Steve McCurry intitolata “Oltre lo sguardo”, in cartellone fino al 6 aprile. McCurry è forse il fotografo più conosciuto al mondo, celebre e celebrato soprattutto per i ritratti. Ai suoi lavori sono state dedicate innumerevoli mostre in tutto il mondo, ma questa ha qualcosa in più.
Il merito è anche della location scelta, ovvero la Reggia di Monza, capolavoro neoclassico di Giuseppe Piermarini, conosciuto ai più per aver progettato il Teatro alla Scala di Milano. La villa è stata inaugurata nel 1780 come residenza di campagna per le famiglie reali ed abbandonata poi per lungo tempo fino al restauro, completato nel 2012, che le ha restituito lo splendore iniziale. La visita alla mostra è quindi un’occasione per visitare gli interni della Villa ricchi di decori realizzati da vari artisti dell’epoca, un trionfo di maestranze confluite a Monza per rendere questo luogo una meraviglia. Il complesso si sviluppa su due piani scanditi da un susseguirsi di stanze, saloni e ambienti di servizio, con decori che percorrono soffitti e pareti. Anche gli ambienti di collegamento (atri, disimpegni e scaloni) contribuiscono a conferire l’immagine di sontuosità, attraverso l’inserimento di colonne, archi, balaustre.
Da sottolineare anche l’allestimento della mostra, opera di Peter Bottazzi, che ha avuto il non facile compito di mettere in relazione le fotografie di McCurry che rappresentano a tinte vivaci la sfaccettata attualità del globo terrestre con un edificio neoclassico. Ha risolto allestendo lo spazio con un equilibrio studiato di semplici strutture di legno che fungono da sostegno per le opere: circa 150 immagini di grande formato, alcune digitali, altre fatte con pellicola, lavori recenti, ma anche immagini divenute ormai icona della fotografia, come il ritratto di Shabat Gula.
La visita inizia con una galleria di ritratti mozzafiato, allestita nel corridoio degli Appartamenti privati. Al piano nobile, invece, ogni sala richiama un tema iconografico con richiami alla scenografia teatrale e all’istallazione d’arte contemporanea.
Una mostra che non si limita solo a presentare i lavori ma che vuole raccontare la storia personale dell’artista attraverso contributi video, per far conoscere la sua tecnica, i suoi viaggi, le esperienze vissute, il contatto con i soggetti dei suoi ritratti. Steve McCurry ha viaggiato per anni in Paesi difficili come l’Afghanistan, il Tibet, la Cambogia e la Birmania. Questi viaggi lo hanno portato alla scoperta di se stesso e a conoscere storie di persone molto lontane dalla sua cultura, di cui riesce a catturare con uno scatto l’essenza, l’anima più vera.
Il segreto? Andare oltre, oltre lo sguardo.
Rossella Cristofaro