Magazine Cinema
La storia prende le mosse in una famiglia irlandese la cui unità viene sconvolta da un lutto per cui i piccoli figli sono costretti a trasferirsi a casa di parenti che non si sa bene quanto e se siano davvero parenti, anche tra di loro. Mr. Collopy, il capofamiglia, è un cristiano fedelissimo alla sua religione, vive con la seconda moglie, l'evanescente Mrs. Crotty, e la figlia di primo letto, silenziosa ragazzona di provincia. Ma la casa è frequentata anche dal fumettistico padre Fahrt, ombra paciosa di certo Dickens che contende con Collopy le ragioni della fede sotto gli occhi dei due pargoli, che d'altronde presto non sono più tanto piccoli...
Manus, per esempio, il maggiore, è un giovane furbissimo che converte gli insegnamenti non troppo benaccetti di una scuola religiosa in una stregonesca abilità di far soldi a spese dei creduloni. Irrequieto demiurgo di corsi patafisici e improponibili alter-ego, è il vero motore del romanzo, rimanendo a ogni modo una figura semplice, lineare, misteriosa quanto basta per ammaliare, con misura: qualità che regna sovrana sul romanzo, nello stile piano, fresco, discorsivo e accattivante, capace di condensarsi in virtuose dinamiche oratorie.
Finbarr, il minore, è la voce narrante animata da un incantevole candore, che interviene discreta negli affari del fratello e a volte in quelli della famiglia. La sua figura giunge sempre inattesa, dopo le storie che racconta, dopo i dialoghi che riporta, svela fulminea che si tratta tutto di un gioco, così che dialogo, luoghi, persone, tutto - insomma - si ripresenta in un attimo come narrazione dell'intelligenza. Il ragazzo somiglia un po' al pur diversissimo Holden, per l'onnipresente stupore, per il suo lessico più ricco, colto e sorvegliato, ma altrettanto immediato. Per di più, come Holden, Finbarr vaga invano nel romanzo, spettatore delle vite e delle idee altrui, alla ricerca di una sua possibile storia, e nello stesso tempo, finisce col risultare l'indimenticabile, vero protagonista, pur nella scelta definitiva del rifiuto di una vita che l'apparenti a quella descritta per gli altri.
Stupisce che un simile gioiello venga considerato tout-court opera minore: non ha le pretese, né la grandiosità, né la sintesi assoluta dei "capolavori", ma certo è un valido biglietto da visita di un autore davvero grande, un narratore vero, divertente e valido, capace con questo romanzo di regalare a tutti, vecchi seguaci o nuovi adepti, almeno un pomeriggio di sano svago di altissima qualità letteraria.
Flann O'Brien
L'ardua vita
Traduzione di Daniele Benati
Con una nota di Gianni Celati
Giano, Varese 2002
196 pp.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Cherry Five-"Il Pozzo dei Giganti"
La recente partecipazione al FIM mi ha permesso di incontrare, ascoltare ed entrare attivamente nel mondo dei Cherry Five. Gli addetti ai lavori sanno bene di... Leggere il seguito
Da Athos Enrile
CULTURA, MUSICA -
Raffaele Niro: Il verso emostatico
l'uomo fece dio a sua immagine e ambizione Scorro le pagine di " Lingua di Terra", l'ultimo lavoro poetico di Raffaele Niro, per la casa editrice " La Vita... Leggere il seguito
Da Wsf
ARTE, CULTURA -
Bomba al neutrone usata solo nello yemen?
Non ascolto e non vedo televisione, non seguo le radio quindi non so se il mainstream del grande fratello abbia divulgato la notizia che il 25 maggio nella... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
E se fosse un Paese sbagliato?
Nella prefazione al libro Mario Lodi. Pratiche di libertà nel paese sbagliato, in catalogo per BeccoGiallo, la figlia Cosetta ricorda un'affermazione del... Leggere il seguito
Da Zazienews
CULTURA, LETTERATURA PER RAGAZZI, LIBRI -
SEGNALAZIONE - Ultimo Piano (o porno totale) di Francesco D'Isa
«D’Isa è un indagatore dell’inquietudine attraverso la scrittura, l’arte, il fumetto, l’illustrazione (e inquieto lui stesso, a giudicare dalle tante... Leggere il seguito
Da Nel
CULTURA, LIBRI -
Citizenfour di Laura Poitras
Il cinema che (ri)costruisce la realtàSchermo nero con una riga di luce in alto nell’inquadratura fissa e allo stesso tempo in movimento, che dà la sensazione d... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA