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Omaggio a Moebius

Creato il 12 marzo 2012 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Omaggio a Moebius
Numero speciale di Pillole Nere, dedicato a Jean Giraud, in arte Moebius, maestro del fantastico, scomparso il 10 marzo scorso. Disegnatore e sceneggiatore, i suoi onirici universi hanno influenzato l'immaginario di molti artisti, lasciando un segno profondo e fluttuante nell'immaginario, con i suoi colori, le sue fantastiche visioni, i mondi caleidoscopici pololati da personaggi paralleli e asincroni. Le sue tavole sono state rivoluzionarie, cambiando per sempre la percezione del fantastico, creando nuovi modelli e ispirazioni che sono poi transitate verso il grande pubblico attraverso il cinema. Anche chi non conosce direttamente Moebius, i suoi fumetti e le sue produzioni, in realtà conosce molto bene i suoi sogni, le visioni fantascientifiche che abbiamo fatto inconsapevolmente nostre, grazie ai contributi di tanti artisti, registi e cineasti, come Besson, Ridley Scott, James Cameron, George Lucas.
Omaggio a Moebius
Moebius parla un nuovo linguaggio, difficilmente definibile proprio per la sua innovazione che combina elementi di surrealismo con una sorta di barocco post-moderno, trovando inaspettate nuove linfe, laghi sotterranei nascosti qualche metro sotto l'immaginazione di tutti. Acque pure e profonde che Moebius ha esplorato per noi, fotografato per i nostri sensi, lasciandoli evolvere senza ritorno. Il Maestro così ha definito la sua visione dell'arte e dell'intepretazione della realtà: "La tecnica per me è qualcosa di ossessivo, ma molti grandi artisti hanno lavorato e scavato a lungo sulla percezione.Per questo motivo spesso rimaniamo sopresi e meravigliati davanti a un'opera d'arte, dalla musica alla letteratura, a qualsiasi forma d'espessione. Improvvisamente si mostra davanti ai nostri sensi qualcosa che non avevamo mai visto, o ascoltato, almeno non con questa "verità" o "globalità" di espressione. Può essere a causa dei dettagli più infinitesimali, come la punta delle unghie, o il modo in cui i capelli iniziano a arricciarsi, o per la quantità e qualità di informazioni utilizzate per dipingere un occhio. Per fare un  esempio, pensando a un uomo che corre, si tratta di assorbire il momento in cui si arresta i movimento, il piede a pochi centimetri dalla terra. Cose mai viste, parliamo di cose piccole di questo tipo
Omaggio a Moebius
Sono molti i fumettisti importanti che si sono ispirati a Moebius o che hanno collaborato con lui, come Stan Lee, Jiro Taniguchi o Hayao Miyazaki, ma comprimere il lavoro del maestro solo nel fumetto, nelle illustrazioni, nel piccolo mondo degli appassionati del genere, non rende merito all'arte di Moebius, che come i suoi mondi possiede porte e accessi verso altri universi e immaginari, che oltre al cinema vanno a infiltrarsi nel design, sull'estetica della fantascienza moderna, nei videogames come nella filosofia stessa di concept, di strutture del fantastico su cui si poggiano tuttora molte opere e produzioni.
Omaggio a Moebius
Tecnica raffinata, facilità di esecuzione, profondità degli immaginari, così vividi e dettagliati, questo era il dono di Moebius, al quale hanno attinto a piene mani artisti e generazioni; questo articolo non vuole riproporre la carriera dell'artista, ben nota e replicata questi giorni su vari media, ma vuole essere un semplice omaggio, alle sue opere e soprattutto alla filosofia e all'ispirazione che sono alla base di tutto, tanti piccolissimi mattoni in grado di reggere un qualsiasi nuovo, inaspettato, universo. Molto conoscono la sua amicizia e lunga collaborazione con lo sceneggiatore e regista Alejandro Jodorowsky, o le profonde  influenze su disegnatori italiani come Andrea Pazienza e Milo Manara. Ma procediamo oltre, cercando altri elementi della filosofia di Moebius, delle sue moderne e insieme millenarie strutture cu sui si appoggia l'artista, come una delle tante creature delle sue opere, che vivono esistenze verticali e multidimensionali.
Omaggio a Moebius
Moebius ha creato il fantastico di carta, sfogliando i suoi mondi, la rivista Metal Hurlant, opere quali Blueberry, L’Incal, Il Garage Ermetico o Arzak, si entra in pochi minuti nel plasma assoluto della fantascienza, nelle foreste impossibili del fantasy; ali e sconosciute navicelle viventi portano il lettore e l'osservatore nella totale immersione nel proprio immaginario, con una alchemica trasformazione che compone una tavola all'altra, siamo noi a creare le giunture suggerite da Moebius, i pezzi mancanti dello scheletro abbozzato dall'artista. I pezzi che sono nostri, intimi, spinti avanti, con garbo, da Moebius. Animati e liberati per sempre.

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