Omaggio ai fiamminghi

Jan van Eyck, l'uomo col turbante

Oggi voglio dedicare un omaggio alla pittura fiamminga che tanto amo e di cui spesso vi ho parlato.E lo voglio fare mostrendovi due ritratti ovviamente.Da un lato un ritratto maschile di Jan van Eyck conservato a Londra alla National Gallery: un borghese fiammingo non privo di una certa fantasia nell'inventarsi uno strano copricapo rosso, con uno sguardo indagatore e penetrante al quale corrispondono le labbra strette d'un uomo pronto a giudizi senza appello. Un'affascinante apparizione su di uno sfondo scuro che nenrisalta i colori.Dall'altro lato vi propongo una dolcissima signora, leggermete stupita di trovarsi in questa valle di lacrime, anche se probabilmente è una tavola nata per stare come predella sul bordo di un altare. Questa è opera di un altro grande fiammingo, Rogier van der Weyden, conservata a Parigi al Musee du Louvre.Il dipinto è probabilmente eseguito attorno al 1450, l'anno in cui l'artista intraprende il suo pellegrinaggio in Italia per il giubileo di Roma. Passa in rassegna tutto il nostro bel paese, da Milano verso Ferrara e da Firenze verso Napoli. Piacque molto agli Este, a Bianca Maria Visconti e ai Medici. Fu questo artista il primo a contaminare l'ambiente della penisola con alberelli che tra poco appariranno nei dipinti di casa nostra e che qui osserviamo nel bel paesaggio che sta sullo sfondo.E non poco doveva piacere la sontuosa veste della signora santa, che sembra l'illustrazione migliore per l'Autunno del medioevo di Huizinga, celebre opera, uscita nel 1919, che tratta del del Trecento e del Quattrocento, che sono visti come un grandioso riepilogo e, insieme, tramonto della civiltà medioevale e dell'arte tardogotica.