Penso che pochi gruppi abbiano influenzato il rock italiano come i Timoria, o almeno il rock italiano che piace a me. Ma come tutto ciò che piace, non dura troppo a lungo. Giovedì scorso però Omar Pedrini è riuscito a far rinascere un pezzo (e che pezzo!) dei tempi andati, proponendo i Timoria a mio avviso migliori, quelli dell’era post-Renga. Poi va beh, si è messo ad arrangiare il tutto in chiave acustica, quindi in un attimo io sono stato completamente conquistato.
Non ricordo più chi aveva detto qualcosa come
“Mai conoscere i propri miti, e se poi sono degli stronzi?”. Beh, mi è andata bene! Un paio di mesi fa ho incontrato e chiaccherato un po’ in treno (ok, in stazione, non rompete troppo le balle) con Pedrini e mi ha migliorato subito la giornata. Ti guarda e sorride con gli occhi quasi chiusi, ti regala magliette e promette che se mai farai un concerto verrà a sentirti. Sì lo so, i pochi lettori di Dirty Little Review hanno sentito ‘sta storia un botto di volte. Come prima, non rompete troppo le balle, ora l’avete anche letta.Senza Vento, Sole Spento, Via Padana Superiore, Sangue Impazzito. Che pezzi. Poi così, con chitarra e voce, sembra quasi bella (quasi) perfino Shock. La voce di Omar è quella bella sporca e imperfetta di sempre, magnifica a mio avviso.Il Fishmarket di Padova è un bel posto dove suonare, c’è una bella atmosfera intima e tutti sembrano amici. Qualcuno tra il pubblico urla “La Nave!” e subito Omar la accenna. Tra una canzone e l’altra recita poesie, alcune sue, poi Majakovskiij e Wisława Szymborska (http://goo.gl/nZUZS). È la sera di San Valentino, dicono, e quindi ci butta dentro una paio di versi sull’amore.
Ad un certo punto si mette a suonare pezzi di Neil Young (Motorcycle Mama e Hey Hey, My My) e qui allora mi emoziono davvero!
Invita sul palco anche Gilda, una bravissima cantante jazz, e Stefano, un chitarrista padovano che ha conosciuto per caso, magari anche lui in treno. Sembrano quasi un gruppetto di ragazzi che si ritrovano a jammare così, solo per divertirsi. Mi piacciono ‘sti concerti.
Lo Zio Rock è in gran forma. Il concerto dura poco però, un’oretta e via. Peccato, è uno di quelli che vorresti andasse avanti per tutta la notte.
A fine spettacolo regala il suo libercolo di poesie. Voglio comprare il suo ultimo disco, vado sotto il palco e mi fa: “Sarebbero 5 €, ma se non ce li hai me li dai la prossima volta, mi fido”. Ce li avevo, ma quanta stima!
Chapeau Zio Rock. Alla prossima.
Quando: Giovedì 14 febbraio 2013
Dove: Fishmarket – Padova. Bella location. C’ero stato l’ultima volta anni fa, per una festa universitaria di quelle belle tamarre. Beh, si è rifatto alla grande.
Scaletta:
- Casa Mia/L’Isola Di Wight
- Senza Vento
- Lulù
- Shock
- Motorcycle Mama
- La Follia
- Via Padana Superiore/Hey Hey, My My
- Sole Spento
- La Nave
- Mandami Un Messaggio
- Heaven (Talking Heads)
- Sangue Impazzito/La Città Di Eva