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Ombre di Luna

Creato il 05 dicembre 2011 da Arvales @ArvalesNews

Ombre di LunaNon tutti le vedono; non sempre si lasciano guardare. Eppure, quando l’umore cambia, riusciamo a percepirle mentre s’insinuano nella mente; possiamo osservarle danzare col primo pensiero che incontrano sul limitare di un sogno, seguirle in quella parte di noi che ama la notte più del giorno: in quelle segrete stanze dell’anima dove mai giunge il canto dell’allodola, ma solo quello dell’usignuolo che vive sul melograno; là dove il sentire è sovrano e regna un silenzio che invita a tacere e ad ascoltare…
Le poesie di questa raccolta, scritte tra il 1973 e il 1996, sono figlie di notti senza il sonno, consumate nei pensieri e nei monologhi interiori di chi si rifugia in se stesso per sfuggire ai fantasmi che popolano il buio. A volte, quando la voglia di vivere si presentava come gradito e inatteso ospite, quando la stanza diventava troppo fredda o affollata, uscivo nella notte a incontrare le mie ombre proiettate sulla pietra umida dei vicoli di Genova. Non so perché, ma da quando sono tornato a camminare per le strade di quella città, sento di nuovo forte il richiamo del mare aperto, del blu di quelle acque profonde che fanno paura solo a chi le guarda da terra…
Forse è solo perché la luce alle mie spalle è “quasi crepuscolo” e, come ho scritto nella poesia che da il nome alla raccolta, le Ombre di Luna sono tornate per farmi urlare al vento tutti i miei perché…
È una navigazione in mare aperto quella che attende il lettore che mi seguirà in questo viaggio. Navigheremo la notte, quando, senza la luce del sole, i significati si dissolveranno nelle acque scure che scorrono lungo la murata. Senza una rotta e senza bussola, per mettere a segno le vele potremo contare solo sul senso del vento che accarezza o sferza la parte alta della guancia; il nostro volto sarà come la parte della prora che riceve lo schiaffo delle onde, quella che i marinai chiamano mascone. Inseguiti dai pesci volanti che seguono la scia della barca, navigheremo verso Levante in cerca di risposte fino alle prime luci dell’alba; poi, ammainate le vele e legata al centro la barra, riposeremo nei sonnolenti gesti di un quotidiano senza più storia…
In mare, nei vicoli bui di un angiporto o seduti in terrazza con un bicchiere in mano non fa differenza: per chi si trova esposto ai raggi della Luna e alle sue ombre, non resta che fuggire nell’oceano dell’immaginazione…

Ombre di luna

Senza rumore s’insinuano furtive nella mente
leggere
confuse nella notte
che quasi non le vedi
ma in sella a un brivido
corrono nel cuore.
Puoi spendere una vita
a cercare il loro nome
oggi ti mostreranno un volto
domani una storia.
Si prenderanno i tuoi giorni più belli
e tu
sedotto dall’arcano
perduto negli occhi della Sfinge
più non sentirai il calore del sole
e nulla potranno i giochi d’amore e il loro incanto.
Sarà un sussurro ad accendere la sete
e ruberai la luce del fuoco ai demoni
e agli angeli i segreti delle stelle
e quando inferni e paradisi
più non avrai da conquistare
qualcuno troverai
che della notte
ti mostrerà la via più dolce
che porta al mattino.
E sarà proprio in un mattino come pochi
che voleranno via le ombre
un mattino che ti sveglierai coi cuore in festa
un sospiro negli occhi
e le mani nelle mani.
Quel giorno se ne andranno via
e torneranno a cercare un’altra anima randagia
sorpresa dalla Luna nel cuore della notte
che vaga senza una meta per le vie della città.
Le rivedrai però
le rivedrai.
Al termine di un giorno qualunque
quando la luce del tramonto alle tue spalle sarà quasi crepuscolo
si allungheranno nere e sinuose come gatti innanzi a te
e ancora
con le mani alzate verso il cielo
ritornerai a urlare al vento
tutti i tuoi perché.


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