ACERRA (NA) – Si chiudono le finestre su piazza san Pietro per risparmiarsi le orrende immagini di un altro delitto. Ieri sera, intorno alle otto di un sabato sera affollatissimo, il lastricato della piazza si è sporcato di sangue sotto gli occhi impietriti di decine di persone presenti. La vittima è Adalberto Caruso, 57 anni, precedenti penali per droga, parentela con un boss e sospetti di vicinanza a un clan criminale della zona. Al momento dell’omicidio si trovava seduto su una panchina, davanti a un’edicola dedicata alla Madonna, della piccola ma assai centrale piazza che collega due dei corsi più importanti di Acerra, corso Italia e corso della Resistenza, e per questo assai affollata.
I sicari, a quanto pare un esecutore e un complice, sono sopraggiunti alle spalle, hanno sparato con sicurezza un solo proiettile e l’hanno freddato con un colpo in testa. Non hanno avuto paura della folla, né di poter colpire qualcun altro. Dopo l’esplosione del colpo, l’uomo si è accasciato sulla siepe di fianco a lui, sanguinante. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i carabinieri del comando di Castello di Cisterna, che hanno ritrovato il bossolo poco distante dalla panchina, e l’ambulanza della vicinissima clinica Villa dei Fiori.
«Non l’hanno portato subito sopra, prima hanno controllato le funzioni vitali», ci racconta un testimone oculare. «L’hanno adagiato su una barella e lui parlava e girava leggermente il collo, senza però riuscire a muoversi. Non so se sia possibile, dopo aver ricevuto un colpo alla testa. Dopo il primo soccorso in zona l’hanno portato via correndo all’impazzata su un corso Italia ormai svuotato dalla paura di quanto accaduto». Alla Villa dei Fiori ogni tentativo di salvarlo è stato inutile, e l’uomo è morto poco dopo. L’esecuzione ha terrorizzato Acerra, che ora più che mai vuole spazzare via la camorra dalla propria quotidianità.
Paradossale che tutto ciò avvenga, poi, nel giorno del compleanno di Giancarlo Siani, il grande e puro giornalista napoletano vilmente assassinato dalla camorra per ciò che scriveva, ma «la camorra agisce ogni giorno, e queste sono solo le sue manifestazioni più rumorose, non per forza più frequenti», ci ricorda il testimone. Non c’è alcuna intenzione di comparare le due vittime, un grande uomo contro un pregiudicato attualmente senza accuse pendenti e non risultante come affiliato, ma il sangue sui pavimenti da spazzare via è lo stesso.
Non pulire questo sangue, ad Acerra, e continuare a perseguire la lotta contro la camorra, significa preservare la propria dignità di città mentre si è vittima di tante condizioni decise da altri a carico proprio e di 60mila abitanti incolpevoli, colpevoli di essere soltanto nati lì. Nei prossimi giorni si attendono dettagli più precisi da parte delle forze dell’ordine. Intanto si prevedono manifestazioni e attività pratiche per ribadire il NO alle organizzazioni criminali. «Per i prossimi sabato sera, rivedere folla in piazza San Pietro sarà una sensazione strana», conclude il testimone.
