News Sicilia: Ulteriori esami medici sul corpicino di Loris Andrea Stival hanno rivelato che i graffi sul collo e sul volto sono stati causati da una fascetta per uso elettrico, questa è quindi l’arma del delitto. Le maestre hanno consegnato agli inquirenti un pacco di fascette dato loro dal padre e dalla madre in occasione della visita fatta loro lunedì sera. La madre avrebbe dato alle maestre la confezione affermando che Loris le avrebbe detto che sarebbero servite per delle attività scientifiche a scuola. Le maestre sorprese, in classe non hanno mai utilizzato mai quel materiale poiché potenzialmente pericoloso, hanno poi raccontato tutto agli investigatori e consegnato la confezione. Quest’ultime sarebbero compatibili con l’arma del delitto. Gli investigatori avevano prima ipotizzato che i graffi sul collo potevano essere stati causati da una forbice e proprio per questo un elemento che si sta analizzando sono un paio d forbici rinvenute in casa Stival.
Nel frattempo sono ripresi gli accertamenti nel luogo del ritrovamento ed è stato ripercorso il tratto di strada compiuto da Valentina Penarello quella mattina. La madre ha raccontato che dopo esser tornata a casa e aver fatto delle faccende domestiche si è recata ad un corso di cucina a Donnafugata. Inoltre dalle registrazioni delle telecamere non risulta che l’auto abbia transitato nei pressi della scuola.
Altri interrogativi ci sono attorno all’orario di arrivo al corso di cucina, i video dimostrano che Valentina è uscita di casa verso le 9.15/9.20, secondo il tempo di percorrenza normale della tratta sarebbe dovuta arrivare per le 9,40 massimo. Mentre alcuni partecipanti al corso ha riferito che Valentina è arrivata serena e poco prima delle dieci scusandosi del ritardo.
La madre ha riferito che da una settimana il piccolo non voleva andare a scuola perchè veniva preso in giro dai compagni. Dai registri risulta che Loris dall’inizio della scuola si era assentato solo due volte, non era quindi solito marinare la scuola.
Altra incongruenza nel racconto sta in un sacco della spazzatura buttato per strada a circa un chilometro dal luogo del ritrovamento, nel primo interrogatorio non lo aveva menzionato. Insomma sono molti punti che non quadrano nei racconti della madre che è sospettata e non indagata.
Foto Corriere.it