Omicidio Musy, rinvio a giudizio per Furchì

Creato il 10 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

La notizia giunta oggi dal Tribunale di Torino riaccende il dolore di una ferita che, forse troppo frettolosamente, la città di Torino pensava si fosse rimarginata.

La nuova richiesta di rinvio a giudizio per Francesco Furchì, unico imputato dell’ omicidio di Alberto Musy riporta alla mente il ricordo di quella terribile aggressione, perpetrata davanti agli occhi di un paese colpevolmente troppo distratto dai suoi mille problemi.

Il pubblico ministero, Roberto Furlan, ha presentato la richiesta a seguito della morte del consigliere comunale avvenuta il 22 Ottobre 2013 dopo diciannove mesi di coma.

A seguito della morte dell’avvocato e Consigliere Comunale dell’ UDC la posizione processuale dell’imputato è cambiata, i capi d’imputazione a carico di Furchì erano già diventati più pesanti e l’accusa è di omicidio volontario pluriaggravato.

La competenza è stata trasferita alla Corte d’assise e il processo proseguirà dinnanzi a questo giudice.

L’esame autoptico effettuato a Ottobre aveva permesso di dimostrare il nesso causale tra i colpi di pistola sparati dall’aggressore e la morte di Musy.

Sempre a livello processuale, Furchì si è sempre dichiarato innocente.

Il processo permetterà, forse, di gettare luce su questo omicidio spiegando gli eventuali rapporti tra la morte del Professor Musy e la politica torinese, posto che vi siano.

Altra funzione fondamentale del processo sarà di dare un significato giudiziario al sostantivo “faccendiere”, sostantivo usato ed abusato dalla stampa per descrivere il presunto reo di questo omicidio.

Se le tesi del pubblico ministero fossero confermate e le accuse diventassero fondate oltre a dare un volto all’ assassino si potrebbe dare un volto anche al faccendiere. Oltre a comprendere come ha agito un assassino, si potrebbe comprendere come agisce un faccendiere.

Il processo relativo alla morte di Musy potrebbe essere molto di più di un processo di omicidio. Se i presupposti di cui si è molto parlato fossero veri, nel caso in cui fossero davvero coinvolti interessi politici nella sua morte, potrebbe rivelarsi un processo al sistema, ultimo lascito di legalità da parte del Professore Torinese.


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