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Omicidio Scazzi, Corte d’Assise: “L’alibi di Sabrina è falso”

Creato il 12 marzo 2014 da Justnewsitpietro

Omicidio Scazzi, Corte d’Assise: “L’alibi di Sabrina è falso”
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Sono 1.631 le pagine depositate ieri nel tardo pomeriggio dai giudici della Corte d’Assise di Taranto e contenenti le motivazioni della condanna in primo grado all’ergastolo di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano, pronunciata il 20 aprile del 2013. Le due donne sono accusate di omicidio doloso aggravato per aver strangolato Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana, in provincia di Lecce, il 26 agosto del 2010. Condannato a otto anni di reclusione anche Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, accusato di soppressione di cadavere.

Secondo i giudici, il suo alibi sarebbe falso in quanto Sabrina avrebbe cercato di costruirselo inviando sms non veritieri dal cellulare di Sarah quando questa era già stata uccisa. Intorno alle ore 15 di quel 26 agosto 2010, infatti, Sabrina avrebbe inviato degli sms dal telefonino della cugina, per far credere che la 15enne fosse ancora viva. Ma, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, a quell’ora Sarah era già morta, strangolata per mano di Sabrina e della zia Cosima.

Un’altra motivazione per la quale Sabrina Misseri è stata condannata riguarda il fatto che, secondo i giudici, il padre Michele Misseri non avrebbe avuto “alcun ragionevole motivo per accusare ingiustamente, provocandone la sua carcerazione, proprio la figlia prediletta Sabrina e non altri soggetti“.

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