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La spirale di omofobia proprio non vuole mettersi a tacere, facendo brulicare le pagine di cronaca e non esattamente quelle di primo piano, a testimoniare secondo i media la validità poco convincente dei gesti effettuati, di notizie che poco hanno a che fare con la giustizia e con il rispetto degli uomini tra gli uomini. Uno degli ultimi casi è stato quello di un cuoco inglese, che abita a Trento, che è stato sbeffegiato, picchiato, spogliato e poi sodomizzato con un palo di legno acuminato da un gruppo di ragazzi soltanto perchè erano convinti di aver subito avances dalla vittima, poi raggiunta in strada e per l'appunto violentata sotto l'effetto dell'alcol. La tristezza aggiunta è la data dell'increscioso episodio, aprile 2010, ma soltanto ora, quasi ad un anno di distanza, si parla di questa brutale violenza a discapito di un giovane ragazzo colpevole di nulla. All'estero la situazione non va meglio: l'Uganda, paese dove chi si batte per la difesa dell'omosessualità è visto come un condannato a morte o al contrario come un vero eroe, è stata lo scenario di un terribile omicidio a discapito di David Kato, noto attivista gay del paese. L'uomo era stato segnalato da una pubblicazione di stampo omofobo, insieme ad altri 100 colleghi, che aveva reso noto indirizzo e foto, elementi che sono serviti agli assassini, spinti solo da un odio verso l'omosessualità, ad ucciderlo a colpi di martello e di ascia. Due casi diversi che riconducono ad un unico grido d'allarme: il bisogno ormai immediato di far qualcosa per legalizzare le unioni gay, che sarebbero quindi viste con occhi diversi e soprattutto istruire al rispetto verso gli omosessuali, evitando così tragedie che non dovrebbero proprio esistere.