Di Andrea Russo. L’OMS lancia un nuovo grido d’allarme: “i gay e bisessuali hanno un rischio di contrarre il virus dell’HIV 20 volte più alto del resto della popolazione, in questo gruppo i contagi stanno esplodendo, soprattutto per un abbassamento della guardia dal punto di vista della prevenzione”. Lo afferma Gottfried Hirnschall capo del dipartimento HIV dell Oms.
Le nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità consigliano ai gay di assumere farmaci antiretrovirali come forma di prevenzione. A maggio le autorità sanitarie statunitensi avevano consigliato i farmaci a tutti i gruppi a rischio, sulla base di studi che indicano che una pillola al giorno insieme al preservativo abbassa il rischio del 35%, il che potrebbe evitare “fino a un milione di nuove infezioni in 10 anni”.
Oggi il problema principale risiede nell’accesso a queste terapie, costose e completamente a carico di chi le richiede. Lo stato Americano della California sta per avviare un progetto di prevenzione dell’HIV basato proprio sulla somministrazione di Truvada, la pillola che abbatterebbe le probabilità di infezione dal virus. Il farmaco, che è già utilizzato per trattare pazienti già affetti da HIV, sarà testato su un totale di 800 soggetti non infetti, ritenuti a rischio, Tra i gruppi, non ci sono solo i gay, ma anche transgender, detenuti, tossici e prostitute, che insieme rappresentano quasi la metà delle nuove infezioni al mondo.
Le nuove direttive dell’Oms hanno suscitato non poche polemiche da parte di Franco Grillini presidente Onorario ArciGay Il problema, afferma Grillini, è più ampio. “Quello che manca nel Paese è una massiccia campagna di educazione sessuale unita a una diffusione capillare del preservativo. Bisognerebbe parlare di queste cose a scuola, in televisione, ovunque, ma in Italia non si può fare perchè c’è una vera e propria sessuofobia nelle istituzioni. Questo è un vero crimine di Stato”.