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On leadership – Fenomenologia di Enrico Letta (#balledacciaio) dopo l’intervista al The Irish Times.

Creato il 08 novembre 2013 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Balls_of_SteelO del “Manuale per diventare

un perfetto grillino”

di Rina Brundu. Qui a Dublino non si parla d’altro; tale è stato il trambusto procurato dall’intervista rilasciata al The Irish Times da Enrico Letta che  non appena gli irlandesi scoprono che sei italiano ti stressano, ti pedinano, ti rincorrono con una sola preghiera: tell us more, tell us  more about Mr Balls of Steel…. About your Prime Minister…. Mr Enrico Letta.

Si fa per dire, naturalmente; in  realtà l’unica questione di “politica” italica che ha tenuto banco tra queste sponde alcune settimane fa è stato lo pseudo-scandalo che ha coinvolto la Pascale dopo la rivelazioni della Bonev a Servizio Pubblico, con numerosi irlandesi interessati a conoscere meglio la nuova fidanzata di Silvio Berlusconi. E con tantissimi altri che l’hanno pure apprezzata.

What about Enrico Letta? Per quanto riguarda il nostro Premier, vale proprio ciò che ha scritto il The Irish Times in un articolo dedicato: “Until a month ago, notwithstanding the fact that he has been prime minister since April, few people outside of Italy had probably ever heard of Enrico Letta” (Fino a un mese fa, nonostante il fatto che è Primo Ministro da aprile, poche persone, fuori dall’Italia, avevano forse mai sentito nominare Enrico Letta). Con una certa sicumera possiamo togliere l’elemento dubitativo è confermare che l’irlandese medio (ma anche medio-alto) non ha la più pallida idea di chi sia il nostro Presidente del Consiglio, mentre non sono pochi quelli che ci credono ancora in balìa del signore di Arcore (come poi è!).

Vero è però che nello stesso articolo, il giornalista Paddy Agnew continua: ““One month ago, however, Mr Letta did something not many in Italian public life have managed to do in the past 20 years. He went head-to-head with media tycoon Silvio Berlusconi, stared him down, forced him to back off and in the process won a crucial parliamentary confidence vote.‘Balls of steel’…..(….)…. “Oh yes, they say that Letta has balls of steel.””, (Un mese fa, tuttavia, il Presidente Letta ha fatto qualcosa che non molti politici italiani sono riusciti a fare negli ultimi 20 anni. Ha scelto lo scontro frontale con il tycoon mediatico Silvio Berlusconi, lo ha costretto ad abbassare lo sguardo, lo ha forzato ad arretrare e nel fare ciò è riuscito ad incassare un importantissimo voto di fiducia….(…)… “Oh sì, dicono (nda: nelle Cancellerie europee) che Letta abbia le palle d’acciaio”).

Proprio vero che anche il mito del giornalismo anglossasone è andato a farsi benedire dal tempo di Bob Woodward e Carl Bernstein! Then again, neppure l’Irlanda letteraria è più quella dei Joyce, e degli infiniti altri autori che hanno consegnato all’umanità alcuni dei suoi capolavori immortali!

Resta il fatto che anche per il notissimo Paddy Agnew, Enrico Letta sembrerebbe essere un leader con le palle d’acciaio! Sarà! Del resto è proprio su questo sito che abbiamo già fatto notare la sua passione (i.e. di Letta) per Asterix, l’immarcescibile guerriero gallico creato da René Goscinny e da Albert Uderzo; mentre è sotto gli occhi degli italiani la sua responsablità nell’operazione che ha letteralmente “blindato” il ministro Cancellieri dopo l’increscioso incidente-Ligresti di pochi giorni fa; non è da tutti infatti regalare in un single-go e con tanta non-chalance la futura leadership nel partito e la futura vittoria elettorale al proprio rivale diretto, nello specifico a Matteo Renzi. Ecco perché, oltre i fumetti di Asterix (creazione indubbiamente magistrale!), bisognerebbe leggere anche i commenti infuriati in calce ai tantissimi articoli scritti sull’argomento.

Con tutto il rispetto per Mr Agnew io penso che Enrico Letta non sia né un leader né un politico con le “palle d’acciaio”, penso piuttosto che sia un mediatore, un manager politicizzato. Servono skills anche per fare quel lavoro, naturalmente, senza dimenticare che di questi tempi quel lavoro serve al Paese; io però preferisco il management operativo, imbottito di know-how, capace di fare una differenza onesta, di far girare la ruota del criceto all’incontrario, finanche capace di spaccare il mondo se la causa è buona per davvero; e mentre è indubbio che ottime cause per cui spendersi ce ne sono parecchie di questi tempi, è altrettanto sicuro che nessuna di queste cause riguarda la protezione ad oltranza di un ministro che avrebbe dovuto dimettersi.

Più che balls of steels in realtà Enrico Letta sta diventando uno scrittore provetto, degno erede dei grandi geni irlandesi di cui sopra: non c’è giorno ormai che con la manifesta incapacità di riformare la nazione sia lui che il suo governo non si dedichino con applicazione a scrivere un’altra pagina del “Manuale per diventare un perfetto grillino”; e mentre Grillo @ #balledacciaio ringrazia, noi ormai siamo sempre più convinti della bontà dell’acquisto!

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