Le ideologie non sono morte, non sono finite. Le ideologie non sono un male. Non tutte, almeno. Un mio amico fascista si dice attaccato alle tradizioni, conservatore. Un mio amico comunista vuole insegnare a vivere a tutti. L’atmosfera tra loro durante le passeggiate notturne è di grande intesa, mentre io mi sento solo.
L’ideologia liberale si è addormentata con il Partito d’Azione. Qualche ultimo batter di ciglia nei primi 2/3 del ‘900, poi più nulla. Come conseguenza, sento giovani entusiasti di un assoluto mediocre solo perché usa un lessico antico, perché è educato e porta l’orecchino.
A volte ho l’impressione che manchino gli strumenti, anche linguistici. Assange, ad esempio, è stato definito da un politico italiano ”maoista“. In realtà lui dice di amare il libero mercato, anzi: di fare quello che fa per mantenerlo libero. Nei paesi con una cultura democratica radicata i progressisti hanno nomi che fanno paura e portano cravatte colorate. Noi certe idee non sappiamo neanche pronunciarle.